Per certe produzioni di alta gamma, il packaging assume un ruolo fondamentale. Ma chi progetta i cestini e le confezioni che sempre più spesso si vedono sui banchi della Gdo e nei negozi specializzati? A Macfrut era presente Mario Miulli della Imprimatur Group che collabora, fra gli altri, anche con La Grande Bellezza Italiana (LGBI).
"Con la Rete di imprese de LGBI - esordisce Miulli - abbiamo progettato e realizzato una linea di confezioni molto ricercata, in grado di esaltare la frutta per le sue particolari caratteristiche. La nostra filosofia è che un cestino deve parlare e far parlare di sé".
Mario Miulli con una confezione de LGBI
Ma cosa chiede il mondo dell'ortofrutta a un progettista di packaging? "Oggi ci chiedono la sostenibilità, che le confezioni siano ecologiche, perché questa è la spinta del momento. Allora noi studiamo soluzioni in cui carta e cartoncino sono abbinate a un film trasparente di PLA, biodegradabile, così che tutta la confezione, una volta terminata la sua funzione, possa essere smaltita nella carta".
Ogni confezione del genere costa fino al triplo in più rispetto a una tradizionale in plastica, ma questa pare essere la strada futura per chi vuole distinguersi. Il packaging diventa parte integrante del prodotto: è un po' come chi acquista l'automobile e poi spende 1000 euro in più per il colore preferito o la verniciatura metallizzata.
Dopo anni di esperienza nel campo della stampa, Imprimatur Group srl ha abbracciato uno dei filoni di produzione più importante nel mercato, la cartotecnica. "Analisi e ricerche nel settore del packaging - aggiunge - hanno permesso di strutturare una corporate in grado di soddisfare le più svariate necessità dei clienti: dall'analisi di mercato alla strategia; dalla progettazione alla produzione fisica della confezione (cofanetti, astucci, cestini, scatole, etc.) con soluzioni tailor made pensate nel pieno rispetto dell'identità del marchio, con i più alti standard di qualità e capaci di soddisfare esigenze in crescendo: dal settore ortofrutticolo al mondo dell'extra lusso".
Una filiera unica ed ecosostenibile, in grado di monitorare l'intero processo di produzione e che mira alla promozione e valorizzazione di materiali riciclabili e compostabili, dove la via maestra è l'abbandono definitivo della plastica.
"Grande attenzione è riservata alle caratteristiche costruttive del packaging, per ottimizzare aspetti legati all'alloggio, al trasporto, alla conservazione e palletizzazione", conclude Miulli.
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