Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Intervento di Giuseppe Boscolo Palo

La tipicità del radicchio di Chioggia sta anche nel seme autoprodotto

La situazione climatica, con le gelate di inizio aprile, ha colpito duro le produzioni ortofrutticole italiane ed europee. "Anche l'area di produzione del radicchio di Chioggia IGP e del rosso tondo - spiega Giuseppe Boscolo Palo, amministratore di Chioggia Ortomercato del Veneto - è stata interessata dalle gelate, che si sono manifestate appena tolti i teli protettivi, causando purtroppo evidenti cali nelle rese per ettaro". Boscolo è anche presidente del Consorzio di tutela del Radicchio di Chioggia IGP.

Giuseppe Boscolo Palo in una foto d'archivio 2020

"Alla scarsa produzione e alle difficoltà di crescita del prodotto non si associano però 'problemi sanitari' o 'scarsa capacità di tenuta in campo' come espresso qualche giorno fa in un articolo" (cfr. FreshPlaza del 29/04/2021).

Prosegue Boscolo Palo: "Il nostro radicchio, ottenuto con seme autoprodotto dagli stessi ortolani chioggiotti, ha subìto sicuramente danni importanti sotto l'aspetto delle rese per ettaro, ma la qualità espressa in questa fase di raccolta non può essere messa in discussione per la quantità conferita al Mercato Ortofrutticolo di Brondolo: la pezzatura, la forma e il colore sono ottimi, come ottimo è anche il gusto".

"Attendo di conoscere - precisa il presidente - le rese degli ibridi nel ferrarese, la cui raccolta dovrebbe essere già iniziata nell'ultima settimana di aprile".

Comunque, il valore storico e tradizionale del radicchio di Chioggia coltivato a partire dal seme ottenuto dallo stesso produttore orticolo "sarà sempre difeso dal Consorzio di tutela del Radicchio di Chioggia IGP e non potrà mai essere omologato e standardizzato da aspetti prettamente commerciali. Direi, anzi, che se ci fosse una più marcata adesione al sistema di certificazione alla Indicazione Geografica Protetta da parte dei produttori e una consequenziale maggiore presenza negli scaffali dei punti vendita al dettaglio, il consumatore potrebbe più semplicemente individuare il radicchio ottenuto con il seme autoprodotto dal "contadino" e probabilmente optare per quello, in fase di acquisto".