"Ci sono due ordini di possibili danni, a causa delle gelate dell'8 e 9 aprile 2021, per quanto concerne gli areali di competenza della nostra Organizzazione di produttori: uno rapido e immediato, l'altro a medio termine. Quello immediato ha colpito zone specifiche, cioè Cerignola, Borgo Tressanti, scendendo verso Borgo Mezzanone, dove le temperature hanno raggiunto i -4 °C. Qui i frutticini di drupacee in crescita sono stati congelati, diventando neri, e probabilmente ci sarà una perdita di produzione al 100%".
Così si esprime Mimmo Petruzzelli, dottore agronomo e coordinatore dei tecnici per Puglia, Basilicata e Sicilia della Op APOC, secondo il quale le drupacee potrebbero riportare un calo del 20-30% di produzione.
"Fortunatamente nelle aree più vicine al mare, come San Ferdinando, Trinitapoli, Andria, Barletta, i nostri soci non riportano danni (a differenza di altre aziende non socie che negli stessi territori hanno riportato anche un 70% di perdite di produzione per via delle gelate - vedi news, ndr). Ciò che non possiamo constatare ora è se la pianta abbia subito uno stress vegetativo: pur avendo attualmente dei frutti sani, questi potrebbero non essere portati a maturazione completa. Al momento, tuttavia, non vi è certezza a riguardo".
Foto fornita da Nicola Bollino
Altre colture ad essere state colpite dalle gelate, negli areali di competenza della Op APOC in Puglia, sono i carciofi in pieno campo (il raccolto è stato in parte compromesso). "I vigneti - continua Petruzzelli - sono in fase di germinazione e bisogna capire che tipo di problemi si siano generati sulle gemme. Pare che in alcuni areali interni, come la stessa Rutigliano, abbiano registrato danni da gelo alle gemme. Le zone costiere, per via della mitigazione del mare, hanno risentito meno del crollo delle temperature. In ogni caso, in questo momento non si può parlare di perdita di produzione, perché è ancora presto".
La testimonianza di un socio APOC di San Ferdinando (Puglia)
"Questa volta l'abbiamo scampata, grazie al vento, ma la preoccupazione è stata tanta. Le temperature sono rimaste su 3-4 °C", commenta il produttore Nicola Bollino, parlando delle gelate dell'8 e 9 aprile 2021. "Utilizzando reti protettive, ci siamo accorti che solo a livello perimetrale è stato riportato qualche danno. Si è creato come un cappotto, per le piante, che le ha protette. Lo abbiamo notato con la varietà Patagonia: le piante perimetrali mostrano problematiche di frutticini quasi inesistenti e foglie distrutte. Quelle più interne stanno rispondendo bene, al momento, allo stress causato dall'abbassamento delle temperature. Ma è ancora presto per fare delle valutazioni".
Gelo visibile nella parte perimetrale del frutteto, dove terminano le reti protettive. (Foto fornita da Nicola Bollino)
La testimonianza di un socio APOC di Eboli (Campania)
"Già a marzo, diventato ormai il nuovo febbraio, le leggere gelate avevano colpito le varietà precoci francesi di albicocche. Fortunatamente, la nostra prima fioritura di Pricia si è salvata. Altri colleghi della zona, invece, non possono dire la stessa cosa. La varietà autoctona Pellecchiella, a maturazione tardiva, ha avuto problemi di allegagione, dovuti alla salsedine portata dal vento. Le ultime gelate non hanno influito, in quanto le temperature non sono scese sotto lo zero", commenta il produttore Giovanni Landi. "Salvo ulteriori complicazioni climatiche, la stagione delle albicocche per noi dovrebbe procedere bene, nonostante una perdita superiore al 20%. Per alcune cultivar arriviamo anche al 50%".
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