La protezione del kiwi è divenuta indispensabile con l'avvento della batteriosi dell'actinidia dovuta all'azione del batterio Pseudomonas syringae pv. Actinidiae (PSA), malattia favorita in massima parte da grandinate e gelate. Oggi, alla batteriosi i produttori vedono aggiungersi anche la cosiddetta "moria del kiwi", scientificamente denominata Kiwifruit Vine Decline Syndrome o KVDS: sindrome difficile da contrastare in quanto l'alterazione sarebbe collegata primariamente a cause agronomiche (diversi sono gli studi e le sperimentazioni per indicare le possibili cause di questa sindrome, associate per ora principalmente alla gestione idrica, composizione del terreno, ecc.) e successivamente a cause patologiche (specie appartenenti al genere Phytophthora, Phytopythium, ecc., sono state isolate da apparati radicali di piante compromesse). Negli ultimi anni, inoltre, vanno ad aggiungersi gli eventi estremi indotti dai cambiamenti climatici in atto, come le sempre più prolungate piogge primaverili e autunnali che non aiutano affatto i frutticoltori.
Ingenti sono stati, in questi anni, i danni causati dalla "moria", una patologia che sta devastando la coltivazione del kiwi. I primi sintomi da KVDS si manifestano in estate (giugno-luglio) con l'arresto vegetativo delle piante, l'appassimento e il disseccamento fogliare. Tuttavia, le piante colpite, mostrano i sintomi più evidenti nell'apparato radicale, fortemente compromesso. Per il contenimento di questa sindrome, non essendoci azioni specifiche, devono mettersi in atto tutte quelle misure preventive già al momento dell'impianto, partendo dalla difesa attiva contro pioggia e grandine.
Negli ultimi anni notevoli sono stati gli areali actinidicoli che hanno beneficiato delle reti antigrandine fotoselettive Iridium®, sia per la loro azione di protezione diretta contro la grandine e sia per i diversi effetti positivi indotti sulla qualità dei frutti (in particolare sui kiwi a polpa gialla dove risultati importanti si sono ottenuti in termini di gradi brix, durezza della polpa e sostanza secca). In effetti, grazie alle capacità di effettuare una filtrazione specifica della luce, con le reti Iridium® oltre alla protezione dalla grandine e dal vento, si punta ad ottenere quelle condizioni microclimatiche idonee allo sviluppo ottimale delle piante e che possono, in generale, aiutare tutto il sistema produttivo con risvolti interessanti in termini di quantità e qualità. Per di più, si ricorda l'importante effetto barriera di queste reti che costituiscono un presidio tecnico efficace anche per il controllo di determinati insetti, di nuova introduzione, come la cimice asiatica (Halyomorpha halys).
Proprio in virtù della sensibilità di alcune cultivar di kiwi agli eventi meteo, può risultare interessante l'applicazione dei film in polietilene (PE) del tipo Vignasol® come copertura antipioggia a protezione delle stesse. I teli Vignasol®, grazie ai quali risultati straordinari sono stati raggiunti sui vigneti, sono composti da una matrice polimerica al cui interno si trovano delle microsfere cave di vetro in sostituzione delle tradizionali cariche minerali per la diffusione e la filtrazione della radiazione solare.
La presenza di microsfere cave di vetro garantisce, quindi, ottimi risultati in termini di quantità e qualità del raccolto (colorazione del frutto più uniforme) per via dell'ottimo bilanciamento tra la radiazione luminosa entrante, il controllo dei flussi di calore all'interno del vigneto e quindi delle temperature massime raggiunte nei momenti più caldi delle giornate. I film plastici Vignasol® vengono prodotti in tre diversi spessori e grazie ai rinforzi applicati possono essere applicati sulle strutture dei vigneti, dei kiwi, sulle ciliegie, frutti di bosco, lampone e su tutte quelle coltivazioni che necessitano di una copertura antipioggia.
Doppia copertura: telo Vignasol® più rete antigrandine Iridium®
Alcuni esperti del settore, tra cui agronomi, tecnici, agricoltori, ecc., si chiedono perché non provare allora una doppia copertura. Gli stessi infatti, consiglierebbero vivamente questa doppia copertura effettuata con film plastici del tipo Vignasol® e reti antigrandine fotoselettive Iridium® (vedi immagine) per ovviare alle diverse problematiche caratterizzanti questa coltura. Il costo per la realizzazione della copertura cosiddetta "combinata" (plastica Vignasol® con rete Iridium®) come primo impatto può risultare eccessivamente oneroso da parte degli agricoltori, ma sarebbe interessante approfondire, attraverso diverse sperimentazioni, gli effetti più o meno positivi che ne deriverebbero.
Questa realizzazione potrebbe rivelarsi un vero e proprio aiuto contro la "moria" andando ad esplicare un duplice effetto positivo: gestire in maniera intelligente la luce attraverso le reti Iridium® (particolarmente adatte per questa specie da frutto sono risultate le reti di colore giallo) e gestire la problematica dell'acqua, a condizione che venga effettuata una adeguata progettazione per la regimazione delle acque meteoriche dal terreno.
Tutte le pratiche per cercare di contenere il fenomeno della moria sono comunque da prendere in seria considerazione.
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