Due nuovi prodotti, lanciati in questa settimana, che vanno ad aggiungersi alla gamma Clemì della Medi Mais Calabra. Si tratta di due glasse: una al bergamotto di Calabria e l'altra al clementine della Piana di Sibari.
"La glassa di bergamotto è composta da sciroppo di glucosio, succo concentrato dell'agrume, acqua, addensanti E415, conservante E202 e aromi naturali. La glassa di clementine è composta in maniera similare, ma il succo concentrato, in questo caso, è quello dei frutti tipici della Piana di Sibari", spiega Pierluigi Gallo. "Entrambi i prodotti sono gluten-free (in fase di certificazione) e senza coloranti".
L'idea di questa nuova referenza si rifà all'uso abituale di altri agrumi in cucina. "Il limone, ad esempio, viene utilizzato sulla carne o sul pesce. Allora abbiamo pensato: perché non provare anche con bergamotto e clementine? Abbiamo effettuato prima dei test con il concentrato, e mantenendolo come base, abbiamo poi sviluppato le glasse", spiega Gallo.
"Durante lo scorso anno, nel corso del primo lockdown avevamo un po' bloccato tutti i nuovi progetti riguardanti il trasformato. Con la nuova campagna iniziata a novembre 2020, almeno questa nuova idea ha trovato concretezza. Le glasse sono destinate alla vendita nella Grande distribuzione ma anche nel settore della ristorazione. Essendo un prodotto più flessibile, ha un ventaglio commerciale più ampio e un migliore posizionamento. Al momento siamo presenti in alcune catene della Calabria".
Da ieri 4 febbraio 2021, le glasse di Clemì sono disponibili anche presso il MEC, il primo spaccio multiaziendale dell'agroalimentare calabrese, con vendita all'ingrosso e al dettaglio.
Surplus di clementine destinate alla trasformazione quest'anno
"Secondo alcune previsioni, a causa dei cambiamenti climatici, avremo d'ora in poi un alternarsi di stagioni con abbondanti rese e stagioni con resa più scarsa. Se davvero accadrà, non si prospettano belle annate - spiega Gallo - Quest'anno, per esempio, abbiamo avuto abbondanza di prodotto da destinare alla trasformazione, per via dei calibri medio-piccoli e di una sovrapproduzione. Ne avevamo fin troppe, di clementine, anche noi. Le nostre capacità produttive giornaliere non altalenano come le stagioni, purtroppo".
"Il surplus di offerta non fa bene al produttore, che non si vede remunerato il giusto prezzo per la sua frutta. Non fa bene al commerciante, perché ha difficoltà a posizionare i volumi e i calibri adeguati. E non fa bene al trasformatore, perché non ha l'opportunità di lavorare più di un dato quantitativo giornaliero, e ovviamente preferisce trasformare quanti più agrumi freschi possibile", conclude Gallo.