Al nord d'Italia è stato finora lavorato il 50% del pomodoro da industria. Lo comunica Tiberio Rabboni, presidente della Organizzazione interprofessionale. Nel bacino del Nord Italia (37mila ettari totali, di cui il 70% in Emilia-Romagna) si sta lavorando a ritmi molto sostenuti un prodotto di qualità con un °Brix superiore alla media.
Tiberio Rabboni
"In alcune zone abbiamo registrato una maturazione contemporanea delle bacche – precisa Rabboni – che ha causato un ingolfamento negli impianti di lavorazione. Questa anticipata maturazione del pomodoro in campo ha reso oggettivamente difficile, per gli agricoltori, conferire tutto il prodotto maturo alle industrie che, per rispondere alle richieste, stanno operando da giorni al massimo della loro capacità produttiva. Pertanto, per evitare agli agricoltori colpiti da questa anomalia climatica il rischio di una grave perdita di reddito, abbiamo chiesto al Ministero delle Politiche Agricole, insieme alle OP e alla Regione Emilia-Romagna, l'attivazione della misura per la mancata raccolta, come prevista dall'OCM ortofrutticola".
Il Ministero ha autorizzato "in via eccezionale e limitatamente alla campagna in corso, nell'ambito delle misure di prevenzione e gestione delle crisi dei programmi operativi, l'attivazione della misura 'mancata raccolta' del pomodoro coltivato in pieno campo, destinato alla trasformazione industriale e oggetto di contratti stipulati tra organizzazioni di produttori e industrie di trasformazione" (vedi precedente news). La Regione Emilia Romagna, in collaborazione con le altre Regioni (Lombardia, Piemonte e Veneto) ha attivato le procedure necessarie.
Un commento positivo arriva da Confagricoltura: "E' doveroso dare merito – interviene Giovanni Lambertini, referente di categoria per Confagricoltura – all'OI, all'assessore regionale Alessio Mammi e al Ministero per l'intervento tempestivo e risolutivo: l'ok sugli indennizzi agli agricoltori danneggiati dalle anomalie del clima".
Una risposta veloce soprattutto per l'Emilia Romagna, dove sono oltre 25.300 gli ettari coltivati su un totale complessivo di 37.071 nel bacino del Nord Italia, che include anche Lombardia, Piemonte, Veneto. Qui il caldo eccessivo ha favorito la maturazione in contemporanea delle bacche, rendendo complicato, talora impossibile, il ritiro del pomodoro pronto per la raccolta da parte delle industrie, già operanti al massimo della propria capacità produttiva.