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A pagarne le spese? I giovani imprenditori

La Puglia dovra' restituire 100 milioni di fondi europei

Graduatoria del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Puglia annullata dal TAR di competenza. In pochi giorni sono stati azzerati il bando della misura 4.1A per gli imprenditori agricoli e quello relativo alla misura 6.1 sugli incentivi necessari ad avviare nuove imprese, guidate da giovani.

Nei giorni scorsi, inoltre, si è svolto l'incontro bilaterale tra l'autorità di gestione PSR fra la Regione Puglia e i funzionari della Commissione europea per valutare lo stato di avanzamento della spesa dei fondi europei dedicati all'agricoltura.

I dati di Agea rilevano che, con un avanzamento di oltre il 30% della spesa dei fondi pubblici ed europei (FEASR), la Regione Puglia si conferma ultima in Italia, con il rischio di dover restituire a fine anno non 50 milioni, ma almeno il doppio.

"La Puglia deve restituire 100 milioni di fondi europei perché non è stata in grado di spenderli a causa di PSR scritti male. Le conseguenze per la nostra agricoltura saranno enormi. Molti di questi bandi si riferivano al primo insediamento giovani" dichiara a FreshPlaza un produttore pugliese.

Secondo Coldiretti Puglia sarebbero cinquemila i giovani under 40 che avevano presentato domanda per l'insediamento in agricoltura in Puglia, ma quasi 9 richieste su 10 (86%) non sono state accolte per colpa degli errori di programmazione dell'amministrazione regionale, con il rischio concreto di restituzione dei fondi disponibili a Bruxelles.

"Si parla tanto di dare ai giovani l'opportunità di tornare a lavorare i campi e poi ci si trova a confrontarsi con il disinteresse delle istituzioni – continua il produttore – E non solo il danno, ma anche la beffa. Per due motivi: gli investimenti già effettuati e l'impossibilità a poter partecipare come primo insediamento nel prossimo bando, essendo già operativi". 

Si è tolto agli agricoltori pugliesi un vantaggio, non più recuperabile. "Specie in un momento così critico: non bastavano infatti il lockdown legato al Covid-19 e il maltempo che ha segnato la nostra Regione. Il settore perde così di competitività rispetto ad altre Regioni d'Italia e perde di credibilità agli occhi dell'Ue, come se il supporto economico non fosse necessario". 

Chiunque partecipi al PSR sa che non si tratta di una panacea o di una soluzione garantita. "E' un'opportunità da tanti punti di vista: di rilancio per il settore; di sviluppo dell'innovazione; di supporto agli imprenditori del futuro, che con questi presupposti mettono in discussione tutto il sistema", conclude il produttore.