In Spagna, l'Associazione valenciana dei produttori agricoli (AVA-ASAJA) ha chiesto al Consiglio e al ministero dell'agricoltura di seguire l'iniziativa dell'Italia e autorizzare di nuovo l'uso della sostanza attiva clorpirifos metile, per la lotta contro i parassiti che attaccano agrumi e cachi, almeno fino a quando non ci saranno altre alternative biologiche o chimiche che diano sufficienti garanzie.
Un regolamento Ue pubblicato il 13 gennaio ha stabilito che gli Stati membri dovevano interrompere la commercializzazione e l'utilizzo del clorpirifos metile dal 16 febbraio e non oltre il 16 aprile, nonostante il suo utilizzo rimanga in vigore nella maggior parte dei Paesi nel mondo e nonostante il Codex Alimentarius abbia stabilito un limite massimo di residui per questa sostanza.
Le amministrazioni spagnole hanno imposto questo veto alla lettera andando contro le richieste del settore agricolo che si è ritrovato sprovvisto di mezzi per contrastare grandi parassiti come il Delottococcus aberiae, che continua a diffondersi nella regione di Valencia.
Da parte sua il Ministero della Salute italiano ha appena autorizzato l'uso in deroga della sostanza attiva clorpirifos metile per un periodo massimo di 120 giorni, alludendo a "ragioni di emergenza fitosanitaria". In Italia il prodotto si sta utilizzando nella lotta alla cimice asiatica (Halyomorpha halys) sulle colture di melo, pero, pesco e nettarino ma è opinione che la deroga sia arrivata fuori tempo massimo (cfr. FreshPlaza del 20/04/2020).