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Il ragazzo delle arance che fa marmellata senza pectina

"Siamo produttori storici di arance siciliane, che destiniamo prevalentemente al mercato del fresco. Per chi è nato in mezzo agli agrumi, l'entusiasmo non può mancare e allora, con un pizzico di creatività, da marzo fino a dicembre - in attesa della nuova produzione - ci dedichiamo alla commercializzazione di prodotti trasformati. Lavoriamo agrumi di piccolo calibro o con piccole imperfezioni, da cui otteniamo una particolare marmellata di arancia a polpa bionda". Così a FreshPlaza Giacomo e Stefano Rindone, titolari dell'azienda agricola a conduzione familiare Santi Rindone.

In foto: Giacomo Rindone, Anna Manganaro e Stefano Rindone.

Da tre generazioni, su una superficie di 150 ettari, l'azienda coltiva arance siciliane non trattate, in particolare di varietà Tarocco, Newhall e Sanguinello Fragolino, provenienti dalla Contrada Rappis/Grottastella (CT).

La raccolta inizia a dicembre con il Navel e il Tarocco Nucellare e, a seguire, le altre varietà tardive. A febbraio è pronto il Sanguinello Fragolino, una varietà ormai quasi sparita dalla Sicilia, recuperata in azienda grazie a due piante ultrasecolari. La caratteristica di questo agrume è il colore salmone rosato della polpa che, nel periodo di piena maturazione, profuma di fragola.

Dagli anni Novanta, il marchio si è dotato di un ampio stabilimento di confezionamento e trasformazione interno all'azienda, da cui partono i prodotti verso i principali mercati generali ortofrutticoli italiani ed esteri: Francia, Belgio e Svizzera.

La storia del giovane Giacomo e, in particolare, l'impatto che ha determinato nell'attività commerciale inizia nel 2015. Complice una vacanza a Roma e la curiosità di bere una spremuta di arance in un bar del centro. Rimane deluso dalla scarsa qualità del prodotto offerto a turisti e frequentatori del posto.

"In quel momento decisi - sottolinea Giacomo - che avrei portato le vere arance siciliane non trattate sulle tavole dei romani, nei ristoranti, nei bar e in tutti i locali attenti alla qualità delle materie prime. Così ho acquistato un furgone, l'ho brandizzato, ho caricato le arance e sono partito per promuoverle. Ho cominciato a girare i migliori bar e ristoranti della capitale, inizialmente regalando cassette di arance, perché ero certo che la qualità del prodotto avrebbe portato il risultato di fidelizzare i clienti. A Roma il riscontro è stato cosi grande, che immediatamente ho sentito l'esigenza di acquistare un banco di vendita, in modo da poter commercializzare in modo continuativo i miei agrumi in un canale nuovo per noi".

Nasce così l'avventura di questo ragazzo poco più che trentenne che, con tenacia, dopo questa avventura punta adesso alla produzione di marmellata. Un'idea nata dal desiderio di offrire agrumi oltre la naturale stagionalità, sensibilizzando il consumatore alla cultura del cibo sano, una filosofia che è calzante anche per il prodotto trasformato. Colonna portante del progetto Anna Manganaro attenta osservatrice dei processi di lavorazione oltre che grande sostenitrice  dei figli Giacomo e Stefano.

Il marchio è in grado di produrre una singolare ricetta di marmellata di arance a polpa bionda, grazie a una tecnologia di ultima generazione che cuoce i frutti entro i 55 gradi sottovuoto, togliendo così l'acqua in eccesso e lasciando gli zuccheri naturali in concentrazione sufficiente.

L'impianto di trasformazione ha una capacità produttiva di 900 vasi l'ora in formato da 250 grammi. Tali quantitativi sono ottenuti dalla lavorazione di circa 600 kg di frutta fresca. Il processo di lavorazione prevede l'estrazione del succo e della polpa prima di essere lavorata sottovuoto, cui vengono aggiunte sottilissime scorzette di agrume.

"Tengo a specificare - conclude Giacomo - che questa marmellata naturale non contiene pectina aggiunta, se non quella presente nella buccia/albedo del frutto. Per arrivare alla giusta densità e ai gradi brix desiderati bisogna estrarre molta acqua dal frutto, penalizzando la resa. In etichetta viene riportato: frutta utilizzata 224 gr. per produrre 100 gr. di marmellata, quando di rado, e solo per i prodotti a maggior valore, il valore si aggira su circa 85/100g. E' più semplice caricare di zucchero il vasetto (essendo solido, fa volume) e di addensanti, e il gioco è fatto! Il risultato è la produzione di tanti vasetti a prezzo concorrenziale. Per capirci, un sacco di zucchero da 25 kg costa circa 12 euro; solo quel peso produrrebbe, in volume, 100 vasetti da 250 gr. Insomma solo un folle come me produce marmellata senza pectina, perché non è decisamente remunerativo!".

Contatti:
Agricola Santi Rindone
Via Gabriele D'Annunzio, 56
95128 Catania - Italy
Cell.: 333 7674467 
Email: santiorange@libero.it
Fb: facebook.com/aziendasantirindone/