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Il grido d'allarme di un agronomo

Corsa al massacro delle Clementine

Da qualche settimana è iniziata, a rilento, la raccolta e, di conseguenza, la vendita delle clementine precoci italiane, ma già si assiste a problematiche commerciali che vedono protagoniste diverse catene della Grande Distribuzione Organizzata. 

"In un recente articolo (cfr. FreshPlaza del 13/09/2019) abbiamo annunciato che la produzione delle clementine è ai minimi storici. Alcuni principi economici basilari ci insegnano che quando la disponibilità di un prodotto è bassa, la commercializzazione dovrebbe essere gestita con intelligenza, al fine di evitare che il prodotto in questione non venga svenduto e massacrato, proprio come invece sta accadendo in questi giorni con le clementine". A parlare a FreshPlaza è l'agronomo Francesco Perri, Citrus Scientist Specialist.

"In un'annata in cui si è verificata una drastica riduzione della produzione per motivi climatici, non siamo capaci di gestire degnamente e dignitosamente i quantitativi che ha pensato direttamente la natura a limitare".

"E' in atto, infatti, una corsa al ribasso delle Clementine sugli scaffali dei Supermercati. I prezzi variano dai 0,79 euro/kg di Eurospin, agli 0,80 euro/Kg dei supermercati Tigros per il prodotto certificato IGP, passando poi ai 0,99 euro/Kg di Conad per il prodotto "Percorso qualità", ecc. Oltre il 70% dell'ortofrutta transita attraverso la GDO, ormai i mercati generali fanno poco testo. Prezzi davvero stracciati che vengono applicati proprio nel periodo in cui si sarebbero potuti vendere questi frutti con quotazioni più dignitose".

"Le O.P. che si prestano a questa corsa al ribasso dei prezzi sono responsabili di un risultato catastrofico per l'economia delle aziende produttrici, oltre a mettere seriamente in discussione il prosieguo della stessa vita imprenditoriale dei produttori, già drammaticamente in bilico", continua Perri.

"Si opera in questa maniera anche in un'annata che poteva essere, invece, un vero e proprio banco di prova per capire se una ridotta produzione (voluta dalla natura) potesse ridare dignità al prezzo di questo frutto. Invece, sembra che le quantità non contino: la guerra al ribasso continua anche con volumi ridotti del 70%".

"Con questo andazzo, a poco servirebbe quindi riorganizzare la produzione, riconvertendo una parte di Clementine comune ad altre cultivar, come ribadiamo da tempo per snellire le quantità prodotte nei periodi di punta di maturazione e quindi di raccolta. Pertanto, nessuna rivoluzione tecnico-agronomica avrebbe senso se non si mette prima ordine in quelle che sono strategie commerciali vergognosamente strampalate e suicide".

Contatti:
Dott. agronomo Francesco Perri
Cell.: (+39) 338 4164800
Email: f.scoperri@libero.it