Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Caldo intenso: irrigazioni piu' costanti nei campi

Primavera ritardata, estate anomala o autunno precoce? In qualunque modo lo si voglia descrivere, il clima resta l'incognita principale per produzioni e agricoltori.

Abbiamo superato la metà di luglio e, se fino alla seconda settimana del mese nevicava sulle Alpi e in gran parte dell'Italia faceva freddo e imperversava il maltempo, ora una nuova ondata di caldo fa salire di molto il termometro. Si toccheranno punte superiori ai 40 °C.

L'aumento delle temperature registrato in questi ultimi giorni si traduce anche in nuovo stress per le piante. Coldiretti lancia l'allarme su irrigazioni "salva raccolti" per ortaggi e cereali.

(Foto d'archivio)

"Al momento registriamo 38 °C, fa decisamente caldo – ci racconta Giuseppe Appio della Op Primo Sole di Montescaglioso (MT) – Cerchiamo perciò di effettuare delle irrigazioni più costanti. Superati i 36 °C, le piante vanno in dormienza e a disidratarsi sono le foglie. E proprio come abbiamo fatto con il caldo di giugno, stiamo organizzando dei turni idrici giornalieri, invece che a giorni alterni".

"Al momento, non si riscontrano problemi di approvvigionamento di acqua nelle nostre zone. Nei campi sono presenti meloni e angurie. Tra due settimane, saremo pronti con peperoni e melanzane da pieno campo e sono già stati effettuati i trapianti nelle serre post-fragola", conclude Appio.

Secondo un agronomo, la Sardegna è abituata ai caldi estivi "significativi". "Con tutte le piogge dello scorso anno, durate fino a tutto gennaio di quest’anno, i produttori dovrebbero ancora stare tranquilli. Sicuramente, queste incertezze climatiche rendono più difficile fare agricoltura e farla bene".

"Il mese di giugno è stato particolarmente caldo rispetto ad altri anni e, anche se non vorremmo dirlo, è vero che non esistono più le mezze stagioni. L'Italia pian piano sembra che stia scivolando da un clima mediterraneo a un clima continentale, con forti e improvvise alternanze di caldo e di freddo. Queste, poi, generano eventi che oggi stanno diventando quasi una costante: grandinate con chicchi di dimensioni incredibili, trombe d’aria e forti escursioni anche nell'arco delle 24 ore. Condizioni sempre più frequenti".