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5G in ortofrutta: uno strumento per ottenere di piu' spendendo di meno

Si fa un gran parlare di 5G, il nuovo standard per la comunicazione mobile che promette di collegare ad alta velocità ogni cosa, rendendo reali molti progetti oggi ancora irrealizzabili. Il 5G può tornare utilissimo anche in agricoltura, e nello specifico per le aziende ortofrutticole.

Approfondiamo l'argomento con l'avvocato Gualtiero Roveda, consulente di Fruitimprese, sempre attento alle implicazioni giuridiche delle nuove tecnologie, per capire quali sviluppi potrà avere l'agricoltura con l'avvento del nuovo standard di comunicazione.

FreshPlaza (FP): Cosa si intende con il termine 5G, la nuova tecnologia di cui tanto si parla?
Gualtiero Roveda (GR): 5G, come per gli altri standard attualmente in uso 2G, 3G e 4G, significa semplicemente "Quinta Generazione". Ogni passaggio generazionale ha contribuito in modo significativo all'evoluzione tecnologica della società. Ad esempio, l'avvento degli smartphone non sarebbe stato possibile con la velocità di trasmissione dati del 2G. Ma se a oggi si è proceduto a passi regolari, con il 5G il balzo in avanti sarà enorme. Si prevede che la velocità di connessione sarà incrementata di almeno cento volte rispetto a quella attuale. Ciò cambierà la concezione stessa della rete: le tecnologie precedenti erano incentrate sull'utilizzo da parte dell'utente umano, mentre la nuova è concepita, soprattutto, per la comunicazione tra sistemi digitali.

Fonte foto: New Holland

FP: Anche in agricoltura vedremo gli effetti del 5G?
GR: I dati collazionabili dai macchinari e dai dispositivi interconnessi utilizzati nei processi agricoli potranno essere elaborati in modo da fornire analisi dettagliate, piani specifici e localizzati per il dosaggio dei fertilizzanti e per il risparmio delle risorse energetiche e idriche. Potranno conseguentemente esservi vantaggi consistenti in termini di produttività e sostenibilità ambientale.

FP: Sarà cioè più efficace l'utilizzo dei dati per la Smart Agriculture, cioè l'agricoltura di precisione.
GR: Certo. I dati raccolti con i sensori wireless consentiranno di risparmiare utilizzando in maniera più efficiente i prodotti fitosanitari, diminuire sprechi e consumo di risorse e aumentare la qualità e la quantità di raccolto. Già ora, tramite sensori wi-fi, fissi o montati su droni, è possibile raccogliere dati di ogni singola area o tipologia di coltura relativi al livello di umidità del suolo alla salute delle piante, fino al livello di maturazione e molto altro ancora. Ciò consente di poter pianificare, con estrema precisione, come impiegare acqua, prodotti fitosanitari o fertilizzanti, incrementando notevolmente raccolto e fatturato.

Le applicazioni più diffuse secondo studi, relativamente recenti, effettuati dallo Smart Agrifood del Politecnico di Milano sono: controllo del traffico in campo 33%, fertilizzante variabile 29%, monitoraggio delle coltivazioni per il 28%, analisi del terreno e fattori ambientali per il 22%, monitoraggio macchine e attrezzature 20%, gestione e monitoraggio del raccolto 13%, irrigazione di precisione 10%, gestione attività aziendali 8%, gestione risorse aziendali 7%, gestione integrata parco macchine 3%.

FP: Non mancano, però, preoccupazioni per quanto riguarda gli effetti delle radiofrequenze sulla salute umana.
GR: La questione è oggetto di acceso dibattito nel mondo scientifico. La considerazione di carattere generale è che, ad oggi, non ci sono evidenze scientifiche robuste che dimostrino che queste sorgenti di esposizione siano più nocive di altre. Ad ogni modo si deve tener presente che nel 2011 l'International Agency for Research on Cancer (Iarc) ha classificato i campi elettrici a radiofrequenza come "possibili cancerogeni". Tuttavia, sono emerse successivamente nuove evidenze scientifiche del rischio cancerogeno: studi epidemiologici in Svezia e Francia del 2014 hanno rilevato che la radiofrequenza dovrebbe essere classificata come "cancerogeno certo per l'Uomo" e che gli effetti dell'esposizione a radiofrequenza sono cumulativi. L'Istituto Ramazzini di Bologna nel 2018 ha effettuato la più grande ricerca al mondo in materia. Dallo studio è risultato che, tra gli effetti delle radiazioni emesse dalle antenne di telefonia mobile, vi è quello dell'aumento di insorgenza di rari tumori al cervello e alle fibre nervose del cuore.

FP: In pratica, grazie al nuovo standard ogni dispositivo sarà interconnesso e andrà alla ricerca di sinergie con altri dispositivi.
GR: L'obiettivo è quello. Il 5G è molto diverso dalle tecnologie precedenti e rappresenta per le imprese una grande possibilità di sviluppo. Aziende e Governi stanno lavorando e investendo moltissimo su questo progetto a livello sia tecnico sia normativo. In materia non mancano anche le tensioni geopolitiche causate dal potenziale impatto sui trasporti, sull'industria e su altri settori chiave per la sicurezza nazionale. Le richieste di Washington di sospendere la collaborazione con Huawei nello sviluppo delle infrastrutture 5G, già accolte da Australia e Nuova Zelanda, ne sono il segnale inconfutabile.