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E' entrato in vigore il nuovo Regolamento europeo

Meno rame nella difesa, ortofrutta da riorganizzare

Restrizione per il rame nella difesa delle colture. E, nel giro di qualche anno, c'è il rischio concreto dell'abolizione. Il primo gennaio è entrato in vigore il nuovo regolamento europeo, così come già annunciato (cfr. FreshPlaza del 18/12/2018) e le restrizioni coinvolgono sia il biologico, sia l'integrato.

Michelangelo Garaffoni, tecnico della Op Europfruit, quando lo chiamiamo sta redigendo insieme a dei colleghi le nuove linee guida per i disciplinari: "Occorre rivedere tutto il modo di fare difesa, in quanto certe colture non possono fare a meno del rame. Inoltre, per il biologico è pressoché una delle pochissime armi a disposizione".

Il regolamento dice che è opportuno limitare l'uso di prodotti fitosanitari contenenti composti di rame a un valore massimo di applicazione di 28 kg/ha nell'arco di sette anni, vale a dire in media 4 kg/ha/anno, al fine di ridurre al minimo il potenziale accumulo nel suolo e l'esposizione per gli organismi non bersaglio, tenendo conto, nello stesso tempo, delle condizioni meteo che comportano una diversa pressione delle malattie funginee.

"Servirà del buon senso - dice Andrea Grassi, responsabile tecnico Apofruit - per fare in modo di rientrare nei parametri. Certo che, a volte, pare proprio che chi redige queste norme non abbia la conoscenza tecnica diretta, ma agisca più per scelte politiche".

Per Luca Molinari del Consorzio Agrario Adriatico "le società che producono i principi devono rivedere le etichette, per poter consigliare una difesa che sia efficace da un lato, e rispetti i nuovi limiti dall'altro. Non sarà facile".

La quantità è calcolata su 7 anni in quanto si spera che, nell'arco temporale medio-lungo, si succedano anche stagioni secche, oltre che piovose. Con andamenti climatici umidi, infatti, la pressione delle malattie funginee e batteriche aumenta, quindi serve più rame per contrastarle, specie nel bio.