In Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea è stato pubblicato il nuovo regolamento sulle sostanze attive di composti di rame. Si tratta di restrizioni che coinvolgono non solo il biologico, ma anche l'integrato. Tutto parte da una considerazione, già riportata nel Regolamento 1107/2009: i composti di rame sono sostanze persistenti e tossiche dato che il tempo di dimezzamento è superiore a 120 giorni.
"In particolare - si legge in Gazzetta - è opportuno limitare l'uso di prodotti fitosanitari contenenti composti di rame a un valore massimo di applicazione di 28 kg/ha di rame nell'arco di sette anni, vale a dire in media 4 kg/ha/anno, al fine di ridurre al minimo il potenziale accumulo nel suolo e l'esposizione per gli organismi non bersaglio, tenendo conto nello stesso tempo delle condizioni meteo che comportano una diversa pressione delle malattie funginee".
Tale Regolamento si applica dal 1° gennaio 2019. Al 31 dicembre 2025 su ogni ettaro coltivato potranno essere distribuiti al massimo 28 kg di rame metallico, il principio attivo ovviamente.
"La quantità è calcolata su 7 anni - afferma un tecnico del settore - in quanto si spera che, nell'arco temporale medio-lungo, si succedano anche stagioni secche, oltre che piovose. Con andamenti climatici umidi, la pressione delle malattie funginee e batteriche aumenta, quindi serve più rame per contrastarle, specie nel bio".
E se un agricoltore non appartiene a una Op, non è controllato e vende in proprio senza passare da intermediari che richiedano la tracciabilità? In teoria, tramite il patentino autorizzativo, non dovrebbe poter acquistare più di 28 kg di principio attivo nei 7 anni. Ma online si compra di tutto anche senza patentino, tanto per fare un esempio.