Primo punto affrontato da Nasato nel suo intervento: l'affidabilità, ovvero la corrispondenza del consegnato all'ordine, dell'imballaggio agli standard qualitativi e altre caratteristiche analoghe. "Il Gruppo Pam evade gli ordini con il 98% di precisione, per cui la richiesta di un negozio in arrivo alle 11 del mattino viene soddisfatta entro le 7 del giorno dopo. E su 400 colli evasi, oltre 390 corrispondono agli standard richiesti. Per arrivare a questo obiettivo, è necessario contare su partner affidabili: ne annoveriamo circa 200, tra cui anche AOP Armonia".
"Ho iniziato a lavorare nella Grande distribuzione nel 1974 - ha continuato Nasato - in oltre 40 anni, più in particolare nell'ultima decade, l'accelerazione che l'innovazione ha avuto non ha confronto". E inevitabilmente, se si parla di innovazione, si pensa anche al packaging. "Nel mondo della produzione c'è spesso la tendenza a fare una bella confezione. In realtà, nel nostro lavoro, il packaging deve essere una cornice, mentre il protagonista deve essere il prodotto".
Un altro aspetto rilevante citato da Nasato è l'innovazione varietale. "In questi anni, abbiamo assistito a una forte mutazione dei consumi. Ci sono frutti che ormai vengono considerati vecchi: pere e mandarini ad esempio ogni anno perdono quote di mercato. Viceversa, melagrane, piccoli frutti in generale, uva senza semi crescono".
Infine, ma non meno importante, le certificazioni. "Un'azienda grande come la nostra non ha bisogno di cattiva pubblicità, come quella derivante da eventuali residui riscontrati nei frutti e nella verdura o da gestioni nelle fasi di lavorazione (sia in stabilimento sia in campagna) che non rispettino le attuali normative sui trattamenti o le leggi sul lavoro da parte dei nostri fornitori. Pertanto da parte nostra diventa molto importante che le collaborazioni si basino su certificazioni di qualità".
Il consumatore italiano richiede prodotto nazionale
"Nelle ultime settimane, il Gruppo Pam sta vendendo agrumi provenienti da Argentina e Sudafrica. La produzione italiana non ci aiuta e riusciamo a raccogliere solo dall'altro emisfero del mondo. Il nostro servizio clienti è subissato di richieste da parte di consumatori per un prodotto italiano; ci domandano le motivazioni relative alla presenza di arance e limoni di altra origine".
Secondo Nasato, ormai abituato a comprare tutto per tutto l'anno, il consumatore/cliente non sempre percepisce la stagionalità italiana di un determinato prodotto. "Il limone giallo italiano, ad esempio, non è disponibile per tutti e 12 i mesi. E anche se nei mesi estivi è disponibile il Verdello nostrano, già il fatto stesso di essere verde e non giallo fa pensare che si tratti di una varietà estera. L'Italiano medio infatti predilige l'agrume giallo e succoso e lo identifica come prodotto nazionale". Nasato ha parlato di prove effettuate sul Verdello che non hanno portato ai risultati sperati.
E, in particolare sulle clementine, il responsabile PAM ha specificato: "Il consumatore non è ancora in grado di distinguere le varie cultivar di clementine disponibili sul mercato: per lui è sufficiente che il prodotto sia easy-peeler, ovvero facile alla sbucciatura, dolce e che si conservi per qualche giorno in più. Pertanto quando noi selezioniamo una varietà rispetto a un'altra, cerchiamo di soddisfare questi parametri". Nasato si è detto ottimista sul fatto che questo aspetto evolva in futuro.
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