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Fungicoltura siciliana: un settore in crescita ma mancano i dati statistici

La stagione per la produzione dei funghi Pleurotus Ostreatus volge ormai al termine. L'avvicinarsi de periodo caldo, infatti, comporta un aumento dell'indice di criticità della coltivazione e, al contempo, una certa contrazione nella domanda da parte dei consumatori (vedi anche FreshPlaza del 27/04/2017).

Per fare il punto della situazione, abbiamo chiesto all'esperto in fungicoltura Santi Roberto La Falce di descriverci l'andamento del mercato di questa referenza.

"La mancanza di dati certi e ufficiali sulla produzione sia nazionale sia locale - dice l'esperto - ci impone di concentrarci sulle attuali dinamiche di mercato, raccogliendo informazioni dalle aziende con le quali sono in contatto. Ho potuto rilevare che, nella maggior parte dei casi, la domanda ha superato l'offerta e i prezzi medi di vendita su base annua sono risultati al rialzo, a fronte di una flessione della produzione".



"Il Pleurotus, purtroppo, continua a soffrire di alcune criticità in fase di produzione - spiega La Falce - La ricerca applicata alle coltivazioni è e rimane la strada maestra anche in questo caso. A tal proposito, lancio un appello alla categoria affinché le opportune risorse siano dedicate pure a favore di questa varietà. Non c'è tempo da perdere, bisogna intervenire! La soluzione intanto sta nell'affrontare immediatamente il problema della messa a punto delle tecniche di coltivazione, fin qui frammentarie e non univoche".

"In questo mestiere, la pulizia è tutto - specifica l'esperto - dopodiché consiglio di seguire scrupolosamente le tecniche di coltivazione indicate che fin qui hanno un serio fondamento, diffidando dalle astratte indicazioni di specialisti improvvisati. L'innovazione aziendale, inoltre, è fondamentale per adeguare i ritmi produttivi alle esigenze del reddito. L'obsolescenza va combattuta con l'efficientamento della produzione e delle risorse".

Una delle più grandi criticità del settore, stante le adduzioni di La Falce, è la totale mancanza di dati statistici. "Le aziende dovrebbero tenere un registro storico delle proprie coltivazioni - conclude lo specialista - perché, allo stato, non sono disponibili dati attendibili sulla fungicoltura siciliana e, verosimilmente, anche di quella operante nel resto del Paese. Ciò comporta che i fungicoltori continuano a lavorare a calendario, indipendentemente dai fattori climatici esterni che influenzano fortemente la crescita e la resa del prodotto. Il riferimento non va solo alle rese, alle eventuali fitopatologie riscontrate, ma anche alle condizioni di temperatura e umidità atmosferica in fase di messa a dimora e di accrescimento delle diverse varietà. Ognuno di questi elementi, ai quali possiamo aggiungere pressione atmosferica, direzione e intensità dei venti, è importante e può determinare significative differenze ai fini della coltivazione".