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Discontinuita' piuttosto che innovazione

Robot, dati di immagine e nuove catene di approvvigionamento digitali sono solo tre esempi di sviluppi che determineranno anch'essi il mercato nel nuovo anno. Harrij Schmeitz di Fresh Information, centro di conoscenza della GroentenFruit Huis, sottolinea che non si tratta di innovazioni, ma di discontinuità. La sfida più grande non è rinnovare i processi esistenti, ma svilupparne nuovi. "Abbiamo le tecniche, ma come le applichiamo?". Attraverso degli esempi ci descrive i fattori che cambieranno il mercato.

La differenza tra innovazione e discontinuità riflette un mercato che cambia. Un'innovazione migliora un modello esistente, discontinuità rispetto al passato è un nuovo approccio o un nuovo modello. "Abbiamo a che fare con una nuova realtà - ha spiegato Harrij - Si pensi all'impatto di Uber sul mondo dei taxi, anche se questo non possiede taxi. Airbnb è adesso l'hotel più grande al mondo, ma non possiede nemmeno una stanza. E la compagnia olandese Thuisbezorgt porta il maggior numero di pasti a casa delle persone, ma non ha una sua cucina. I supermercati senza stock come Picnic, e la crescita delle meal box sono alcuni esempi di sviluppi radicali che in qualche maniera si avvicinano al nostro settore".


Foto: ficenter.nl, shutterstock.com

Porri in una meal box
"La meal box non è solo un nuovo canale di vendita, è anche un approccio completamente diverso della catena di fornitura. E semplifica: ad esempio il fornitore di una meal box vuole porri che soddisfino requisiti rigorosi durante una determinata settimana. Un porro troppo lungo non entra nella scatola, un porro troppo pesante non rispetta le quantità della ricetta. "Una settimana puoi fornire 50.000 porri e poi nessuno per settimane, perché non sono necessari nella meal box". Ciò richiede un approccio diverso rispetto alla catena di approvvigionamento.

Un quadro simile lo si può vedere sul mercato online. "Le vendite online stanno gradualmente crescendo, ma dobbiamo assicurarci di non perdere il mercato" ha sottolineato Harrij. Sebbene il numero di vendite online sia in aumento, ciò non significa che il consumatore scelga prodotti freschi quando effettua acquisti online. Inoltre, l'imballaggio deve essere adeguato ai prodotti e al canale di vendita online. "Penso che le fragole in un tradizionale cestello di carta siano l'esempio migliore: non puoi venderle online. Se la confezione non ha un coperchio, le fragole si rovesceranno dappertutto una volta consegnate".

Guadagnare con i dati
"Dobbiamo continuare con questa tendenza, e questo significa disponibilità dei dati ma anche qualità" ha continuato Harrij. I supermercati quindi si dedicano alla disponibilità di questi dati. Il settore dovrebbe prestare maggiore attenzione a questo, secondo Harrij. "L'etichettatura avviene spesso da qualche parte in un magazzino, e viene stampato ciò che chiede il cliente. Se l'etichetta riporta conservare in un luogo fresco e l'applicazione dice conservare in frigorifero c'è una differenza nei dati".

Harrij invita le aziende a porre fine alla discussione sulla proprietà dei dati, insieme ai quelli relativi ai prezzi, e a concentrarsi su come questi dati comportino un valore aggiunto. "Quando dici 'i dati sono miei' stai sognando, altre persone già stanno guadagnando soldi dai tuoi dati - afferma Harrij - Quel treno ha lasciato la stazione".

E' più importante invece decidere quale tipo di valore aggiunto possono avere i dati, ma prima è necessario acquisire esperienza. Un esempio sono i dati di produzione dei coltivatori che lavorano con una determinata varietà, che può essere importante per gli agricoltori, ma anche per i produttori. Quindi la domanda è se si può utilizzare lo stesso cartellino di prezzo per entrambi. Un altro esempio sono i dati raccolti dalle macchine di smistamento. "Sono certo che nessun coltivatore o commerciante ha stabilito contrattualmente di possedere questi dati. I dati vengono spesso utilizzati dal costruttore della macchina per ottimizzare la tecnica, ma molto di più può essere fatto con quelle informazioni. Questa è una differenza tra la proprietà dei dati e la disponibilità degli stessi".


Foto: ficenter.nl, shutterstock.com

Macchine fotografiche e robot
Per la produzione, il riconoscimento delle immagini diventerà un grande disgregatore, ha predetto Harrij. "Il riconoscimento delle immagini sta andando avanti velocemente. Cresce rapidamente, si pensi ad esempio al software di riconoscimento facciale di Google. "Per i coltivatori, tuttavia, una tecnica simile può avere lo stesso impatto. Cosa succederebbe se il sistema di telecamere fosse in grado di riconoscere determinate particolarità nelle colture? Cosa succederebbe se le telecamere potessero determinare il momento perfetto per la raccolta? O se potessero informare i coltivatori della presenza di mosche in una zona dell'appezzamento, per esempio? E facendo un ulteriore passo avanti, una fotocamera che ha imparato a distinguere le mosche nocive della frutta da quelle innocue, ed è quindi in grado dare l'allarme in tempo. "La domanda è se stiamo sfruttando le opportunità in questo settore - ha continuato Harrij - Abbiamo una buona conoscenza della produzione, ma come usarla per una discontinuità tecnologica?".

Un'altra discussione ricorrente è quella sulla robotizzazione. Il robot per asparagi, quello per la raccolta delle mele, il robot per la raccolta del pomodoro e quello per le fragole probabilmente saranno commercializzati nel 2018 o 2019. "E' interessante che il robot possa ridurre i costi di manodopera, ma forse un coltivatore è anche in grado di fare una previsione migliore del raccolto grazie al robot, oppure potrebbe diventare più interessante coltivare una varietà diversa con un valore aggiunto più alto".

La domanda è se gli attuali metodi di produzione si adattano ai robot. "Il modo di considerare i robot deve cambiare. La prima domanda che i coltivatori fanno sempre è, fino a che punto un robot riesce a scegliere? Un robot non può guardare dietro il fogliame, ma comunque potrebbe essere interessante se una parte dello staff non dovesse risultare più indispensabile. Dobbiamo fare le cose in modo completamente diverso per scoprire nuovi tipi di valore aggiunto".

Il momento giusto per la raccolta, grazie al robot
Un robot funziona in modo diverso e questo può significare risultati su più vasta scala. Prendiamo ad esempio il robot degli asparagi, che attraversa il campo tre volte al giorno per raccoglierli. "E' possibile che un robot lasci un asparago, perché sa che farà lo stesso giro nell'arco di quattro ore. L'asparago viene raccolto quindi un po' più lungo ma non avrà ancora la punta verde, e quindi sarà raccolto più tardi rispetto a quando lo raccoglierebbe una persona. Un altro esempio è il cetriolo. Il prodotto cresce così rapidamente che può impiegare un solo giorno per passare da una piccola a una grande dimensione - ha spiegato Harrij - Un robot che passa tre volte al giorno può raccogliere il cetriolo quando è perfetto".

Se facciamo una piccola deviazione di settore e guardiamo alla coltivazione di piante ornamentali, il valore aggiunto risulta ancora più evidente. Il momento della raccolta delle rose richiede molta precisione e costa ai coltivatori molti soldi per formare il personale a determinare il momento giusto di raccolta. Inoltre, le rose vengono sempre raccolte troppo presto o troppo tardi, il che si traduce in una perdita. Il settore sta quindi sperimentando il riconoscimento dell'immagine, attraverso degli occhiali, che indicano esattamente al personale quale rosa può essere raccolta e quale ancora no. Abbiamo bisogno di meno pollici verdi e più sistemi. La fattoria verticale è un altro esempio".

Carrelli elevatori automatizzati, perché no?
"I carrelli elevatori automatizzati non sono ancora uno standard nelle nostre imprese commerciali, ma perché no?" si è chiesto Harrij. Questa tecnica è applicata in altri settori, bisogna solo tradurla per il settore dei prodotti freschi. "Dobbiamo guardare di più esternamente rispetto al nostro settore, per vedere cosa sta succedendo e poi adeguarlo alle nostre necessità di settore. Perché un robot non dovrebbe essere in grado di impilare i pallet se è in grado di mettere in ordine scatole vuote? "Harrij si riferisce agli sviluppi di Google e Amazon, che sono i capofila nello sviluppo dei sistemi di controllo distribuiti automatizzati.

Questo implica anche un cambiamento. "Con i carrelli elevatori automatizzati non sono necessari conducenti, ma un operatore". Il settore è poco determinato nel suo rapporto con gli operatori IT. "Questi sviluppi non possono essere esternalizzati a società tecnologiche, devi essere tu ad avere una maggiore conoscenza - ha concluso Harrij - Il reparto IT è posizionato spesso dietro il magazzino refrigerato, ma dovrebbe essere una responsabilità dell'amministratore delegato".

Per maggiori informazioni:

Harrij Schmeitz
Fresh Informationmanagement Center
Email: schmeitz@ficenter.nl
Web: www.ficenter.nl

Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: