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Il punto con Salvatore Scarcella della C.A.I.

Focus sui limoni italiani alla luce delle tendenze globali

I fattori che influenzano la competitività della filiera italiana, come puntualizzato dall'Ismea in uno dei suoi rapporti, sono numerosi e "solo l'azione coordinata dei diversi soggetti (produttori, Coop, OP, Consorzi di Tutela, Distretto agrumicolo, industria, distribuzione ed Istituzioni regionali, nazionali ed europee) può rendere competitivo il comparto".

Le politiche comunitarie hanno determinato partenariati economici tra Europa e Paesi dell'Africa australe; in particolare, hanno reso possibili importazioni di agrumi dalla Repubblica Sudafricana.



Negli ultimi 18 anni, l'Unione europea ha importato in media 560mila tonnellate di agrumi in generale all'anno dai Paesi dell'Africa australe. La serie storica delle importazioni da questo Paese, secondo quanto riferito dall'Ismea, mostra un trend in continua crescita. Paesi Bassi e Regno Unito (vedi grafico sopra) sono per questi prodotti i principali clienti della Repubblica Sudafricana.

Fin qui il quadro agrumicolo generale, ma veniamo nel dettaglio per capire come si è svolta la campagna in Sicilia, con particolare riferimento ai limoni.

"Analizzando l'andamento della trascorsa campagna agrumicola dei limoni - ci dice Salvatore Scarcella, presidente della Cooperativa Agricoltori Ionici C.A.I. di Furci Siculo (ME) - ci riteniamo soddisfatti. Già dalla fine della campagna precedente, avendo registrato dei prezzi equi si è riusciti a fare una migliore selezione del prodotto per la commercializzazione, sostenuto da un prezzo altrettanto equo per il prodotto destinato alle industrie di trasformazione".


Dr. Salvatore Scarcella

"Il Bianchetto e il Verdello, quest'anno, fanno registrare quantitativi modesti ma di buona qualità. Per quanto riguarda la concorrenza estera - aggiunge Scarcella - bisogna dire che la Spagna ha avuto una produzione abbondante e di buona qualità. La presenza sul mercato italiano di prodotto argentino e sudafricano, ha contenuto la quotazione del nostro verdello che lo scorso anno, invece, era abbastanza esuberante".



Scarcella, nell'analizzare il mercato internazionale, non manca di puntare il dito sulla concorrenza straniera, osservando che: "In tema di agrofarmaci e altri mezzi tecnici, l'Italia è molto più rigorosa nell'osservanza del divieto dl'uso di certe sostanze rispetto ai Paesi concorrenti anche europei - sostiene - che possono utilizzare ad esempio cera e fungicidi non autorizzati qui da noi. Ciononostante esportano in casa nostra frutti confezionati e trattati con questi additivi. E' un paradosso, ma è così".



L'Imprenditore auspica, in tale contesto, una sorta di vademecum agli acquisti per il pubblico in materia di agrumi.

"Sarebbe importante fornire ai consumatori - dice, infatti, Scarcella - informazioni adeguate e renderli più consapevoli circa i prodotti che acquistano. Inoltre il limone siciliano è caratterizzato da un elevato contenuto in succo e dalla ricchezza di ghiandole oleifere nella buccia, oltre che per l'alta qualità degli oli essenziali, che lo rendono più pregiato rispetto a quello dei paesi concorrenti".