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La polemica sul rincaro dei prezzi di vendita degli ortofrutticoli la fa il colpo di coda di una cattiva informazione

Purtroppo ci risiamo; a settimane di distanza dalla carenza di molte produzioni orticole dovuta all'ondata di gelo di inizio anno e dei conseguenti, nonché logici e perfettamente normali, rincari sul fronte di un'offerta deficitaria, la disinformazione circa presunte speculazioni prosegue.

Tutto nasce dalle rilevazioni dell'Istat, le quali ovviamente seguono ai fatti appena ricordati: così è stato anche per i dati relativi agli aumenti dei prezzi e alla risalita - del tutto contingente! - dell'inflazione, diffusi il 7 marzo. L'associazione per i diritti del consumatore Codacons ha colto la palla al balzo per ritornare sul tema delle presunte speculazioni nella filiera ortofrutticola, rivolgendo addirittura un appello al presidente Gentiloni: "Affinché adotti misure specifiche per calmierare i prezzi dell'ortofrutta e fermare le speculazioni sui listini, perché il rischio concreto è che gli Italiani rinuncino al consumo di frutta e verdura non potendo sostenere costi sensibilmente in crescita, con effetti negativi sulla dieta alimentare e sulla salute".

L'associazione dei consumatori è arrivata a sostenere: "A parità di consumi, nel 2017 ogni famiglia spenderà in media 45,6 euro in più per l'acquisto della frutta e 263 euro in più per la verdura, per complessivi +308,6 euro rispetto al 2016". Come se rincari episodici dovessero rimanere costanti per tutto l'anno!

Dichiarazioni e iniziative che certamente non aiutano gli acquisti di frutta e verdura, tanto più che i relativi listini sono già rientrati nella normalità, come sottolinea adesso anche la FIDA, la Federazione Italiana Dettaglianti dell'Alimentazione di Confcommercio – Imprese per l'Italia.



"I consumatori non leggono il dato Istat in chiave macroeconomica – spiega Donatella Prampolini Manzini, Presidente nazionale FIDA e Vicepresidente nazionale Confcommercio - ma nel quotidiano, non sapendo che, mentre leggono, la problematica è già del tutto risolta e i prezzi sono perfettamente riallineati con quelli precedenti le ondate di gelo".

"Eppure – continua Prampolini Manzini - non passano neppure due settimane e Codacons lancia un allarme, dai toni catastrofici. Occorre fare chiarezza. In primo luogo, i rincari sono stati causati dalle gelate e non certamente dalle speculazioni. Successivamente, riteniamo davvero sciocco e controproducente sollevare adesso, con toni allarmistici, una situazione già rientrata da settimane, essendo stata causata esclusivamente da un problema meteorologico".

"Auspichiamo una ritrovata maturità su questi temi – conclude - perché la convenienza di tutti, dai produttori fino ai consumatori e lungo tutta la filiera, è quella di dare informazioni corrette e non di speculare: speculazioni che non riguardano i prezzi, ma dati e informazioni diffusi in modo non corretto".

Vorremmo concludere con la banale considerazione che l'acquisto di prodotti ortofrutticoli si tradurrebbe semmai in un enorme risparmio per qualunque famiglia decidesse di includerli massicciamente nel proprio carrello della spesa, a scapito o in sostituzione di altri prodotti.