Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Cascina Danesa: la biodiversita' contro il mantra dei volumi

"Per noi, coltivare il frutteto della nostra famiglia è una costante da tre generazioni. E' stato così anche in quegli anni in cui non costituiva la nostra principale fonte di reddito", così ci racconta Paolo Priotti, contadino per cui la terra è passione, tradizione, retaggio.

"Tra i tanti insegnamenti che ricordo di mio nonno, ne spicca sempre uno: lui diceva che la frutta prima deve essere buona, poi deve essere bella". Con questa indicazione in mente e, come diceva la nonna, con la "malattia per le piante" vissuta come una una seconda natura, nasce l'azienda agricola Cascina Danesa.



Secondo Priotti: "Il lavoro di selezione delle varietà che meglio si adattano ai nostri luoghi non deve andare disperso. Pertanto, oltre a mettere a dimora piante di vecchie cultivar, aderiamo all'associazione Antiche Mele Piemontesi, presidio Slow Food".

Cascina Danesa si trova a Bibiana (TO), in quella fascia di territorio a cavallo tra la fine della zona pedemontana e l'inizio della pianura. Questa posizione regala un microclima ideale per la coltivazione delle mele, che qui trovano terreni alluvionali sciolti e leggermente acidi, substrato ideale per lo sviluppo di questi alberi. Ecco spiegato perché quest'area è storicamente a vocazione frutticola, come ribadisce l'agricoltore.



Da tre anni, gli attuali 4 ettari di terreni sono coltivati con il metodo dell'agricoltura biologica.

"Dai nostri alberi raccogliamo mele, pere e ciliegie, mentre un'area è dedicata ai piccoli frutti; mirtilli, more, lamponi e ribes. In una parte dell'azienda stiamo sperimentando cereali antichi, canapa e patate. E' nostra cura tenere l'orto ben rifornito di zucchine, melanzane, patate, verze, zucche, pomodori, piselli, fagioli, cipolle, carote, etc. L'azienda possiede una compostaia per l'autoproduzione di concime organico, il quale viene integrato, al bisogno, con letame maturo da allevamenti attenti al benessere degli animali".



L'azienda trasforma una parte delle materie prime in succhi, aceti e sidri. Sono infatti molte le persone che si affidano all'aceto di sidro o di mele per dimagrire, ma anche per mantenersi in salute.

C'è trasformato e trasformato
Secondo l'agricoltore, molto spesso i trasformati vengono pensati e prodotti allo scopo principale di valorizzare economicamente una materia prima di qualità inferiore. Esiste, all'ingrosso, un'apposita categoria di frutta da conferimento, la frutta da industria; e già il nome la dice lunga sull'attenzione alla materia prima che sarà lavorata.



Ma la filosofia seguita da Paolo è antitetica: "Noi crediamo che il trasformato abbia la stessa dignità del prodotto fresco. Per il consumo diretto, alcuni difetti della frutta riguardano esclusivamente l'aspetto estetico: calibro, uniformità del colore, simmetria del frutto, macchie della buccia. Oppure la conservabilità: piccole screpolature, rottura del picciuolo; mentre altre pregiudicano maturazione e gusto: vitrescenza, butteratura amara. Nei nostri trasformati usiamo tutta la frutta priva di difetti che interessino maturazione e gusto, perché ciò che alla fine è veramente importante è la qualità organolettica e nutrizionale di ciò che si mette a tavola".



Nelle fasi di produzione, infatti, al netto di attività "alchimistiche", non è possibile migliorare la qualità della materia prima: tutto il lavoro è dunque rivolto a disperderne il meno possibile. "E' questa la filosofia che accompagna i nostri prodotti e che ritroverete dentro ogni singola bottiglia!".



Cascina Danesa produce trasformati anche per difendersi dalle logiche spesso insostenibili del mercato del fresco che, secondo Paolo Priotti, "ha dei criteri assurdi, che hanno anche ripercussioni di tipo agronomico che ci costringono fare operazioni sui calibri o sui volumi che non mi vedono d'accordo sul metodo di fare agricoltura. In natura, nulla è programmato e disegnato in precedenza; in specie in frutticoltura".



"Noi non vogliamo fare schifezze - ribadisce Paolo - e soprattutto nessuna forzatura. Io coltivo in regime biologico e non posso usare ormoni, anche se potrei usare i corroboranti come sostitutivo. Ebbene, io personalmente non intendo spingere il frutto a crescere con alcuna forzatura, nemmeno quelle consentite dal disciplinare biologico, perché voglio produrre quello che Madre Natura mi permette produrre! Visto che però, secondo i criteri di commercializzazione del fresco, anche un minimo difetto superficiale è ragione per scartare un prodotto, allora preferisco trasformarlo in succo o mousse. Voglio creare dei trasformati buoni e sani: è questa, secondo me, la validità intrinseca di un prodotto".

In quanto al 2016, l'agricoltore lo giudica un anno globalmente buono: "Adesso stiamo finendo di trasformare le mele tardive, mentre il 2015 fu un calvario perché avemmo una grandinata che danneggiò il 65% della frutta".

Cascina Danesa vende i prodotti ai GAS (gruppi di acquisto solidale) e nei mercatini. Il 25-30% è destinato a boutique gourmet, ma pure nei rifugi alpini di montagna i prodotti vanno molto bene.

"Per noi microproduttori è importante tenere alto il livello qualitativo, non cadere vittime del 'mantra dei volumi', dove non c'è tempo per curare qualità e dettagli di una produzione che invece richiede molta cura".

Contatti:
Azienda Agricola Cascina Danesa

Via Danesa, 7
10060 Bibiana (TO)
Tel.: (+39) 0121 590608
Cell.: (+39) 333 2596553
Email: info@cascinadanesa.com
Web: www.cascinadanesa.com