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Pomodoro da industria: nel mantovano il maltempo ha penalizzato le rese

"Chi parla di produzione di pomodoro di qualità quest'anno si è fatto forse prendere dalla suggestione o, forse, ha preso in considerazione solo la zona viadanese-casalasca, perché in tutto il resto della provincia (di Manova) la qualità non è stata certo entusiasmante e gli scarti sono stati più elevati degli anni scorsi". A dirlo è Guido Cecchin, imprenditore agricolo e agromeccanico di Confai.

In totale in Lombardia quest'anno sono stati seminati circa 8.000 ettari a pomodoro, la metà dei quali sono in provincia di Mantova. "Il prezzo fissato dall'industria di trasformazione di 85 euro al quintale non si è praticamente mai raggiunto e la media si aggira intorno ai 68-75 euro – spiega Cecchin – penalizzante per via della qualità tutt'altro che eccellente: il grado brix è di 4, massimo 4,60, molti pomodori sono stati scartati perché verdi e, per colpa delle piogge, avevano una presenza di terra abbondante".



"Parliamo di 500-600 quintali per ettaro, con una contrazione del 20-25% rispetto ai valori medi standard, per effetto del maltempo che ha minato la stagione fin dalla partenza". Rispetto a un anno fa, quando la campagna di raccolta era già terminata, mancano ancora gli ultimi appezzamenti. "E' cambiata anche la geografia della raccolta, che non sempre segue la logica della vicinanza allo stabilimento di trasformazione – osserva Cecchin – alcuni colleghi hanno inviato i pomodori in provincia di Livorno, mentre la settimana scorsa dalla Toscana hanno conferito la produzione al Nord, con un incremento dei costi che si aggira intorno ai 3,30 euro al quintale, a danno naturalmente dei produttori".
Data di pubblicazione: