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CSO Italy si presenta in India: un Paese emergente con tante opportunita' per l'ortofrutta

Il CSO Italy ha partecipato lo scorso 26 aprile, nell'ambito del Programma Straordinario Made in Italy organizzato da ICE in collaborazione con FIFI – Forum of Indian Food Importers, Image Group e Sector Media al Seminario tenutosi a New Delhi alla presenza dell'Ambasciatore italiano in India Dr. Lorenzo Angeloni e del Direttore ICE India Francesco Pensabene.


Da sinistra: l'Ambasciatore italiano in India Lorenzo Angeloni, il Presidente di CSO Paolo Bruni e il Direttore ICE India Francesco Pensabene

Nel suo intervento di presentazione, Paolo Bruni Presidente di CSO Italy ha preso in esame il contesto produttivo e di mercato evidenziando i flussi di importazione e le potenzialità di sbocco per l'Italia.

Attualmente l'India è la decima economia al mondo per PIL nominale, ma ha raggiunto il terzo posto, dopo Cina e USA, in termini di potere di acquisto (insieme a Brasile, Russia, Cina e Sudafrica rappresenta una delle maggiori economie emergenti).

Con oltre 1,2 miliardi di persone è il 2° Paese più popolato al mondo (ancora elevato il tasso di crescita e nel 2030, secondo alcune stime, potrebbe diventare il primo). Rappresenta il 7° Paese al mondo per estensione geografica (comprende una vasta gamma di condizioni meteorologiche e climatiche).

A livello di import, l'India presenta un trend in costante crescita per numerosi prodotti ortofrutticoli tra cui le mele, importate da Cina (circa 40%), USA (salite oltre il 30%), Cile (in flessione attorno al 10%), Nuova Zelanda (in ascesa oltre il 10%); l'Italia è in crescita, con volumi che nel 2015 sono saliti oltre le 10.000 tonnellate.

Per quanto riguarda il kiwi, l'Italia è il primo fornitore dell'India, insieme alla Nuova Zelanda e anche sulle pere c'è un discreto flusso di importazione dall'Italia ma il principale fornitore resta il Sudafrica.



L'India è un paese dalle grandi potenzialità perché può importare numerosi prodotti ortofrutticoli italiani come mele, arance, pere, kiwi, uva e susine ed è una economia in forte crescita.

"L'incremento delle esportazioni italiane in India – dichiara Paolo Bruni, Presidente di CSO Italy - può dare vantaggi a doppio senso: l'India avrebbe produzioni diversificate e di qualità e Italia avrebbe la possibilità di incrementare i propri scambi commerciali".

"Per quanto riguarda le condizioni fitosanitarie che regolano l'import di alcuni prodotti ortofrutticoli - prosegue Bruni - sarebbe auspicabile un'applicazione omogenea delle condizioni, in tutti gli Stati dell'India abilitando i diversi porti di entrata".

"Occorre tuttavia sottolineare – conclude Bruni - che per avviare un flusso di esportazione consistente servirebbero maggiori infrastrutture ed un sistema logistico efficiente in modo da garantire un elevato livello qualitativo delle produzioni in entrata".
Data di pubblicazione: