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Nano-bombe d'acqua per prevenire le tossinfezioni alimentari

Ricercatori statunitensi hanno sviluppato un nuovo metodo nanotecnologico per inattivare i batteri presenti nell'aria e sulle superfici, e quindi anche sugli alimenti.

Il metodo consiste in nano-bombe d'acqua, cioè strutture contenenti 10 elettroni e con una dimensione di 25 nm su scala nanometrica. Queste nano-bombe contengono molte specie reattive all'ossigeno (ROS), come idrossido e perossido, ed essendo in grado di restare per molto tempo nell'aria sono in grado di interagire e inattivare sia i batteri Gram-negativi sia quelli Gram-positivi.

I ricercatori hanno saggiato l'efficacia delle nano-bombe sia su ortaggi crudi (es. pomodoro) sia su piani di lavoro in acciaio inox.

Dai diversi studi condotti, i ricercatori hanno scoperto che queste nano-bombe sono efficaci per disattivare tre classi distinte di microrganismi particolarmente nocivi per l'industria alimentare: Escherichia coli, Salmonella enterica e Listeria innocua. Inoltre, gli stessi hanno osservato che aumentando il tempo di esposizione e la concentrazione delle nano-bombe depositate sulle superfici trattate, aumenta il potenziale di inattivazione dei batteri.

L'inattivazione microbica è stata realizzata utilizzando due metodi di esposizione: 1) nano-bombe trasferite sulle superfici inoculate per diffusione e 2) nano-bombe trasferite sulle superfici inoculate per precipitazione. La riduzione della carica microbica è variata da 0,7 a 1,8 unità log a seconda di metodo di esposizione, concentrazione di nano-bombe, tempo di esposizione, tipologia di superficie e batterio patogeno.

Infine, la ricerca ha dimostrato che questa nanotecnologia non provoca alterazioni delle caratteristiche organolettiche sui prodotti esposti alle nano-bombe d'acqua, questo aspetto rende questo metodo una tecnologia promettente per migliorare la sicurezza alimentare.

I ricercatori concludono evidenziando gli aspetti che devono essere ancora studiati, come l'effetto delle nano-bombe 1) sulla carica microbica naturale/autoctona presente sugli alimenti e 2) sulla shelf-life dei prodotti.

Fonte: Pyrgiotakis G., Vasanthakumar A., Gao Y., Eleftheriadou M., Toledo E., DeAraujo A., McDevitt J., Han T., Mainelis G., Mitchell R., Demokritou P., ‘Inactivation of Foodborne Microorganisms Using Engineered Water Nanostructures (EWNS)’, Marzo 2015, Environmental Science and Technology, Vol. 49, pag. 3737-3745.