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Dall'analisi del Rapporto Nomisma/Unaproa

La IV gamma in Italia: l'identikit di un settore con ulteriori margini di crescita

Secondo il Rapporto Nomisma/Unaproa sulla competitività del settore ortofrutticolo nazionale (cfr FreshPlaza del 01/04/2015), nel nostro Paese sono più di 500 le aziende agricole impegnate nella produzione di ortaggi destinati alla IV gamma e si sviluppano su una superficie di 6.500 ettari (la metà dei quali sottoserra). Queste aziende, che in media realizzano 5-6 cicli produttivi l'anno sulle stesse superfici, producono 90-100mila tonnellate di prodotti l'anno.

Si tratta di un comparto caratterizzato da una forte concentrazione territoriale: il 61% della superficie nazionale dedicata alla coltivazione di prodotti per la IV gamma è, infatti, localizzato in due sole regioni, Lombardia (31%) e Campania (30%). Nello specifico, in Lombardia i territori più vocati sono le provincie di Brescia e di Bergamo, mentre in Campania il settore agricolo legato alla IV gamma si è sviluppato nella Piana del Sele, in provincia di Salerno. Le altre regioni interessate sono il Veneto (11%) e la Toscana (8%).


Distribuzione della produzione di ortaggi in IV gamma per tipologia.

Il 72% della produzione nazionale di ortaggi in IV gamma è costituito da insalate (vedi grafico sopra): in particolare, il 40% è dato dalle insalate a cespo (radicchio, cicoria e lattughe in primis), il 28% da insalate a foglia piccola (o baby leaf: lattughino, valerianella e rucola) mentre il 32% è riconducibile ad altre tipologie di prodotto, soprattutto spinaci, melone, finocchio e sedano.

Per quanto riguarda la lavorazione, sul territorio nazionale operano oltre 120 imprese, per un fatturato che nel 2012 era di 770 milioni di euro (elaborazioni Nomisma su dati Baldi-Casati e Aida Bureau Van Dijk).

Il settore della IV gamma si contraddistingue anche per una forte integrazione di filiera: la necessità di mantenere un elevato livello qualitativo e di gestire prodotti ad alta deperibilità, infatti, ha portato le imprese di trasformazione a operare a stretto contatto con le aziende agricole. In questa fase, peraltro, la quota di prodotto che viene scartata può arrivare al 50%.

Integrata, dinamica, innovativa e concentrata: questa dunque la fotografia della filiera della IV gamma scattata dal Rapporto Nomisma/Unaproa. Grazie a queste caratteristiche le imprese sono state in grado di realizzare buone performance anche nel periodo di crisi dei consumi ortofrutticoli. Il settore della IV gamma è composto da imprese vocate all'innovazione che stanno continuando a investire in nuovi prodotti - soprattutto in termini di servizio incorporato - e in grado di adattarsi ai bisogni dei consumatori (consumi fuori casa, ridotti tempi di preparazione, monoporzioni, ecc.). Nei prossimi anni, quindi, il settore dovrebbe continuare a crescere, anche grazie all'immissione in commercio di prodotti con un elevato grado di servizio che non ne comprometta però la freschezza.

Se, da un lato, si registra una fase di "maturità dei consumi" per le insalate in busta, dall'altro sono ancora molti i prodotti di IV gamma con buone opportunità di sviluppo. Ma, in un contesto economico difficile e di fronte al ridotto potere d'acquisto del consumatore italiano, le aziende della IV gamma si stanno rivolgendo con crescente interesse all'estero. E alla diversificazione dei canali di vendita (es. HoReCa), per allentare la pressione della Gdo, dove oggi transita la quasi totalità dei prodotti di IV gamma e oltre il 65% delle insalate e delle verdure in busta viene commercializzato con marchio del distributore.