Sistema comunitario di allerta: ventisei notifiche su frutta e verdura nelle ultime due settimane
Altre notifiche riguardano la presenza di: residui di formetanato in peperoni di origine turca; residui di iprodione e carbendazim in pitaya di origine vietnamita; residui di bifenile in satsuma e di carbendazim in arance, entrambi di provenienza turca; residui di clofentezina in zucchine turche; residui di ethephon in uve rosse peruviane.
Le segnalazioni arrivano principalmente da Bulgaria (7), Svizzera (3) e Regno Unito (2).
Ventidue sono invece le notifiche di allerta in merito alla categoria "frutta secca, prodotti a base di frutta secca e semi", di cui 16 classificate come respingimenti alla frontiera. Anche in questo caso, un'unica segnalazione dall'Italia relativa alla presenza di aflatossine in arachidi originarie della Gambia.
In arrivo principalmente da Paesi Bassi, Regno Unito e Belgio allerte riguardanti più che altro la presenza di aflatossine in pistacchi iraniani e afghani, noci brasiliane e nocciole turche.
Ricordiamo che il meccanismo delle comunicazioni rapide è uno strumento essenziale per la valutazione di eventuali rischi e per la tutela del consumatore. Per notificare in tempo reale i rischi diretti o indiretti per la salute pubblica - connessi al consumo di alimenti o mangimi - è stato istituito il sistema rapido di allerta comunitario, sotto forma di rete, a cui partecipano la Commissione Europea, l'EFSA (Autorità per la sicurezza alimentare) e gli Stati membri dell'Unione.