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Sono Melinda le prime mele al mondo conservate in un magazzino sotterraneo

di Rossella Gigli - Chief editor/Manager FreshPlaza.IT

Il primo magazzino sotterraneo per la conservazione delle mele in atmosfera controllata è stato mostrato in anteprima ad una delegazione di giornalisti lo scorso 21 novembre 2014. A realizzarlo, il Consorzio trentino Melinda in collaborazione con la ditta Tassullo, azienda leader nella produzione di materiali per l'edilizia e per il restauro.


Il saluto ai giornalisti da parte di Michele Odorizzi, presidente di Melinda. Successivamente, è seguita la proiezione di varie slide sul progetto ipogeo del Consorzio, illustrate dal direttore Luca Granata.

Tutto è nato per caso qualche anno fa, quando Melinda ha presentato ai soci la necessità di investire in nuovi magazzini per lo stoccaggio dell'aumento di produzione atteso entro il 2020 e quantificato in ulteriori 50.000 tonnellate di mele. Proprio dal confronto con i soci è nato il primo suggerimento: provare ad utilizzare la cava situata in Val di Non, presso la frazione di Tuenetto di Taio, per stoccare la frutta.


Qui sopra: Luca Granata accompagna la stampa alla scoperta del sito sotterraneo. Qui sotto: una delle gallerie "tipo" scavate dalla ditta Tassullo per l'estrazione della roccia. Si snodano su una superficie di 80 ettari e tre livelli e sono larghe 15 metri, alte 50 e lunghe 17 km... dimensioni leggermente troppo elefantiache per una cella di stoccaggio delle mele! Per questo, Tassullo ha realizzato nel 2013 degli scavi "a dimensione" delle necessità di Melinda.



Una serie di studi preliminari hanno consentito di dichiarare in via teorica la fattibilità dell'ipotesi, finché si è passati alla realizzazione di una prima cella sperimentale da 120 tonnellate nel 2012: i calcoli teorici hanno trovato allora concreta rispondenza. Pertanto si è deciso di procedere con la realizzazione del primo impianto pilota.


L'accesso all'impianto pilota ipogeo per lo stoccaggio delle mele.

Il primo magazzino ipogeo di Melinda

Il magazzino si trova a 275 metri sotto il livello naturale del terreno che è a 575 mt sul livello del mare. La temperatura media nella miniera Rio Maggiore, dove il magazzino è ubicato, è di circa 10°C. Il magazzino è entrato in funzione nell'ottobre 2014. La sua capienza è pari a 10.500 tonnellate (1.050 vagoni), suddivise in 12 celle per un totale di 33.870 bins. Ogni singola cella misura: Lunghezza 25m - Larghezza 12m - Altezza 11m e contiene 880 tonnellate (88 vagoni) in 2.820 bins. Alla struttura si accede attraverso un corridoio lungo 150 metri, sempre scavato nella roccia.



La conservazione dei frutti avviene a temperatura di 1°C in atmosfera controllata (AC) tramite raffreddamento in geotermia. I parametri dell'atmosfera interna alle celle sono monitorati costantemente. L'andamento della temperatura del nucleo di roccia nell'intorno delle celle è monitorato anch'esso mediante sonde. Le celle sono realizzate senza l'utilizzo di materiale isolante artificiale; è la roccia stessa, grazie alla sua massa di 2800 Kg/mc, a fungere da isolante naturale. Le celle sono a tenuta di gas grazie all'impiego di prodotti speciali formulati da Tassullo appositamente per quest'opera innovativa.


Qui sopra: la struttura dei magazzini sotterranei come si presenta oggi. Qui sotto: lo stadio previsto di sviluppo nei prossimi 3-5 anni. Successivamente, nell'arco di 6-8 anni, si aggiungerà alla struttura anche un livello superiore di celle di stoccaggio.



Le caratteristiche geologiche del sito

La conformazione geologica del sito mostra dei caratteri di assoluta particolarità. La roccia in cui sono scavati i vuoti è di tipo dolomitico, è molto compatta e resistente e si è formata attraverso un processo sedimentario avvenuto tra i 170 e i 150 milioni di anni fa. La peculiarità più singolare è che tale strato si presenta assolutamente asciutto, ciò grazie al fatto che è sovrastato da rocce più giovani nate tra i 130 e i 55 milioni di anni fa che, in quanto ricche di argilla, fungono da impermeabilizzante naturale capace di allontanare le acque e le piogge meteoriche.



La storia geologica ha aggiunto ulteriore originalità al sito: il fronte di accesso che si apre sul lato ovest è il risultato di un piano di faglia che, attraverso la frattura della roccia avvenuta circa 20 milioni di anni fa, ha determinato il contenimento delle acque imprigionate nella dolomia degli strati profondi. Questo evento ha determinato la creazione, al di sotto del sistema ipogeo di Tassullo, di un vasto accumulo acqua fossile, pura e perfettamente utilizzabile.



L'acqua, data la sua temperatura di soli 10 °C, transitando dalla falda ai bacini di accumulo, riesce a raffreddare gli impianti frigo a servizio delle celle frigorifere, asportando il calore generato nella fase di condensazione del fluido refrigerante e incrementando il rendimento complessivo del ciclo frigorifero: è così che, attraverso la geotermia, si ottiene un sensibile risparmio energetico, peraltro azzerando i consumi di acqua e l'impatto acustico tipici dei sistemi tradizionali fuori terra.


Impianti di refrigerazione.

Il nuovo magazzino sotterraneo di Melinda offre notevoli risparmi energetici rispetto ai magazzini tradizionali. L'ammasso roccioso, con i suoi 2800 chili a metro cubo e una temperatura naturale di soli 10 °C, risulta infatti un perfetto isolante naturale le cui proprietà termiche aumentano con il tempo, a differenza di quanto accade per gli isolanti artificiali utilizzati tradizionalmente che hanno una vita limitata, e che con il passare del tempo peggiorano le proprie qualità tecniche.


Sopra e sotto: celle di stoccaggio realizzate nella grotta sotterranea.



Da ciò deriva un importante risparmio energetico: già da subito il magazzino sotterraneo funziona con potenze frigorifere installate ridotte, e, ancor più dopo alcuni anni di funzionamento, impiega quantità di energia di gran lunga inferiori rispetto ai sistemi convenzionali, restituendo un importante risparmio nella gestione. Nel magazzino sotterraneo il consumo di energia elettrica è infatti inferiore del 70% rispetto alla soluzione fuori terra e la potenza elettrica installata per alimentare degli impianti frigoriferi a servizio delle celle è ridotta dell'80%.


Una delle celle è stata aperta nell'occasione della visita. Qui sotto, un ritratto di Franco Paoli, direttore del reparto lavorazione prodotto di Melinda, il quale ha fornito tutte le spiegazioni tecniche del caso.



La realizzazione delle celle direttamente nella roccia naturale ha permesso di valorizzare le eccellenti qualità della dolomia stessa e di eliminare 850 tonnellate di isolante artificiale, riducendo in maniera significativa l'impronta ambientale della struttura.


Luca Granata risponde alle domande dei giornalisti.

Il nuovo magazzino sotterraneo è realizzato con le massime tecnologie disponibili in termini di sicurezza. La totale assenza di materiale isolante, elimina il carico d'incendio tipico dei magazzini convenzionali. Queste condizioni rendono quindi possibile anche lo stoccaggio all'interno dei cassoni vuoti, che nei magazzini tradizionali vengono normalmente depositati in piazzali all'aperto. Le celle frigorifere in ipogeo riducono i costi di manutenzione che nelle strutture fuori terra sono indispensabili come la manutenzione delle coperture, delle facciate ecc.


Michele Odorizzi di fronte alle "pitture parietali" a forma di mela che sono state realizzate nelle gallerie.

La realizzazione ha contribuito poi al rispetto del territorio e del paesaggio evitando la costruzione di nuovi volumi su oltre 10.000 metri quadrati di superficie che rimane a servizio dell'agricoltura e della comunità locale.

Il volume necessario per la conservazione è interamente in sotto
terra, mentre all'esterno sono collocate le infrastrutture strettamente necessarie all'accesso e al carico/scarico del prodotto. Il consumo medio di territorio di un magazzino tradizionale è pari a 0,45 mq/ton (rapporto tra superficie occupata e capacità) per quanto riguarda la conservazione della frutta e 0,22 mq/ton per quanto riguarda il deposito dei cassoni vuoti: grazie al nuovo magazzino, questi valori si azzerano.


Sul soffitto si snodano le varie condotte che alimentano il sistema di refrigerazione delle celle. Oggi le mele vengono introdotte all'interno del sito sotterraneo mediante dei camion. In futuro, però, l'intera procedura di carico/scarico verrà automatizzata.

Il nuovo magazzino sotterraneo di Melinda è dunque un sistema all'avanguardia, a impatto ambientale e paesaggistico zero: un modello di innovazione che dà valore senza prendere nulla.

Nel salutare i giornalisti intervenuti alla visita, Luca Granata ha concluso: "Ogni anno abbiamo 40.000 visitatori che si recano presso il nostro punto vendita Mondo Melinda. Ognuno di loro potrebbe diventare un potenziale 'turista' del sito ipogeo, con conseguenti ricadute in termini di notorietà del nostro territorio e di indotto. D'altra parte, sognare non costa nulla e finora quello che sembrava soltanto un sogno ci ha portato già molto lontano!"