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Scarsita' d'acqua e cambiamento climatico, nel 2095 meta' del globo sara' in emergenza

La carenza idrica e il cambiamento sono strettamente correlati. A dimostrarlo, uno studio del PNNL (Pacific Northwest National Laboratory) che fa una proiezione di quello che potrebbe accadere, nell'ambito dell'approvvigionamento idrico, nel 2095.



Secondo gli scienziati del PNNL, infatti, nel futuro i problemi legati alla scarsità d'acqua si differenzieranno da paese a paese, a secondo del tipo di politiche ambientali che questi avranno saputo portare avanti negli anni.

Entrando nel dettaglio, i ricercatori del "Joint Global Change Research" hanno lavorato prendendo in considerazione più variabili tra cui l'aspetto economico, l'energia, i sistemi di climatizzazione.

Da questi studi è emerso che, se non verranno al più presto messi in atto degli interventi volti a ridurre l'inquinamento da anidride carbonica, nel 2095 circa il 50% del globo terrestre vivrà con un livello scarso di acqua.

Il consiglio è quindi di intervenire subito. Esistono però degli ostacoli da superare. Ad esempio sostituire le colture bioenergetiche alle fonti di combustibile fossile al fine di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra, richiede una elevata quantità di acqua.

Al fine di fornire una soluzione, il team di ricerca ha dunque elaborato un modello (Global Change Assessment Model - GCAM) che permette di dare un quadro completo di come la scarsità d'acqua potrebbe interessare le diverse aree del mondo.



Sono stati a tal fine individuati 6 settori che riguardano la domanda di acqua: irrigazione, bestiame, uso domestico, produzione di energia elettrica, miniere e fabbricazione. Sono stati inoltre previsti sei scenari politici differenti per collegare l'impatto della scarsità d'acqua al territorio.

Da questa analisi dettagliata si deduce che nel 2050 il 36% della popolazione mondiale avrà esigenze idriche maggiori di quelle attuali e che nel 2095 questa cifra potrebbe raggiungere il 44%.

La novità di questa ricerca sta nel fatto che, per la prima volta, si analizza la scarsità d'acqua in modo integrato, utilizzando un sistema che mette insieme più fattori interdipendenti tra loro. Le ricerche stanno proseguendo. Si va verso un'analisi relativa alle decisioni energetiche e all'utilizzo del suolo.

A sostegno delle tesi del PNNL anche i dati della "European Environment Agency" rappresentati nella foto qui sotto.



Facendo una comparazione con il periodo 1961-1990 si evince in che percentuale i raccolti europei varieranno nel 2050, in base alla scarsità d'acqua prevista. Dal grafico risulta che i problemi maggiori riguarderanno Spagna, Italia, Grecia e parte della Francia.

Rielaborazione FreshPlaza su fonte Pacific Northwest National Laboratory e dati UE