Continua la crisi dei consumi di ortofrutta nel primo semestre 2014
Entrando nello specifico, il calo in quantità della macro categoria frutta è da imputare particolarmente alla pessima annata degli agrumi che costituiscono circa il 40% del totale: arance -2,6%, clementine/mandaranci -4,9%, limoni -2,9%, mandarini -4,7% e pompelmi -2,1%. I piccoli frutti hanno invertito il loro trend positivo con le ciliegie, che hanno perso ben il 13,5% a volume e il 19,6% a valore, a causa di una stagione non favorevole e i frutti di bosco che hanno segnato dati negativi oltre la doppia cifra.
A risollevare la situazione l'exploit della frutta esotica (+20,3% volume e +18,6% valore). Come nota positiva si registra una battuta d'arresto nella caduta dei consumi a volume delle pere, che nei primi sei mesi 2014 hanno accennato ad un timido +0,7% rispetto al -15% degli ultimi 5 anni, mentre mele e banane hanno presentato trend tutto sommato stabili.
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Per quanto riguarda la verdura, le referenze che hanno maggiormente sofferto di deflazione, ossia del fenomeno del calo dei prezzi, sono state le insalate miste, le zucchine, le carote e i finocchi che hanno contribuito ad abbassare il valore al kg di quasi 5 punti percentuali rispetto al primo semestre 2013. Le diminuzioni a volume più considerevoli si sono registrate sulle patate con il -8,5% rispetto allo stesso periodo del 2013 e -22,5% rispetto al 2010. Un calo, questo, non certamente bilanciato da una crescita dei prezzi che porta anche l'indotto a calare dal 2013 del -6,8% e dal 2010 del -19%. Inoltre, anche le patate novelle, che stavano attraversando un quinquennio florido, hanno segnato valori negativi attorno al -5% nel 2014.
Concludendo, le prime 5 specie orticole, rappresentanti il 44% delle verdure, sono le maggiori responsabili del drastico calo dell'indotto; le patate, infatti, hanno registrato il -6,8%, mentre i pomodori il -4,7%, le zucchine -5,1%, i finocchi -3,3% e le carote ben il -7,1%.
Fonte: Ufficio Stampa Macfrut