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Cile: la produzione di kiwi aumenta del 15%, nonostante la diagnosi di batteriosi negli actinidieti

Attualmente, il Cile si sta rivelando come nuovo fornitore di kiwi a livello internazionale, in particolare nel mercato asiatico. Secondo il direttore generale del Comitato cileno del kiwi, Carlos Cruzat: "In questa stagione si dovrebbero raccogliere circa 200.000 tonnellate. Cresceremo tra il 10 e il 15% quest'anno".

Il Cile sta investendo sui mercati asiatici, dove il kiwi ha grandi potenzialità. Sebbene la Cina muova volumi importanti, però, la catena di fornitura deve essere in grado di assorbire i volumi di frutta e commercializzarli a prezzi concorrenziali, altrimenti i quantitativi vengono stoccati per provocare una contrazione dei prezzi.

Ci sono mercati dotati di catene logistiche in grado di assorbire con maggiore facilità i volumi, come è il caso di Europa e Stati Uniti, ma il mercato cinese ha appena iniziato a sviluppare la propria catena di fornitura e gestire grandi volumi potrebbe essere complicato.

Riguardo gli Stati Uniti, le esportazioni sono piuttosto stabili, mentre l'Europa sta diminuendo i volumi assorbiti, anche se vengono distribuiti meglio, motivo per cui oggi il Cile guarda, ad esempio, al Medio Oriente e invia là i suoi kiwi.

La stagione europea sta iniziando con volumi attesi inferiori di circa il 20%. Bisognerà però anche per vedere come si evolverà la crisi economica perché, se questa resta grave, i prezzi di vendita non saranno rilevanti, così come rimarrà scarsa la capacità di consumare grandi quantità, il che può generare - come è successo l'anno scorso - uno spostamento dei frutti destinati all'Europa verso i mercati alternativi dell'America Latina, dell'Asia e degli Stati Uniti.

Il calo del dollaro influenza il settore
Come per tutti gli esportatori di frutta, il deprezzamento del dollaro costituisce un problema strutturale molto serio, insieme alle questioni legate ai costi energetici, che rimangono importanti. A questi fattori, poi, si aggiungono anche i problemi con la manodopera, che aumenta i prezzi ogni giorno.

Pertanto, la strategia del Comitato cileno del kiwi - tenendo conto che il cambio dollaro/peso sarà sui 480 e che il costo dell'energia resterà elevato per i prossimi cinque-otto anni - è ovviamente di aumentare il prezzo di vendita del prodotto, cosa che può realizzarsi solo migliorando la qualità.

Il diffondersi della batteriosi del kiwi
Secondo gli ultimi monitoraggi primaverili effettuati sul batterio Pseudomonas syringae pv actinidiae (Psa) negli actinidieti del Cile sono stati diagnosticati positivi 16 nuovi impianti, per un totale di 30 frutteti colpiti da Psa, ubicati nella regione del Maule e, uno, nel Biobío.

L'esigenza attuale è che le autorità regionali del Servizio agricolo e zootecnico cileno (SAG) siano in grado di attuare le misure di contenimento e controllo e valutare il livello di infezione raggiunto. Così il Comitato per il kiwi cileno sta chiedendo al ministero dell'Agricoltura di adottare delibere regionali per ciascuna provincia e di sviluppare programmi di lavoro contro il Psa.

Tenuto conto di questa realtà, il SAG, ha invitato il settore del kiwi, compresi i produttori che si trovano al di fuori delle regioni colpite, ad adottare le misure preventive necessarie per contenere la batteriosi e attuare un piano di lavoro che preveda una serie di rigorose misure di controllo.

Per il contenimento della fitopatia, il SAG rafforzerà le misure fitosanitarie da applicare nei frutteti colpiti e in quelli adiacenti alle aree di rischio.

(Fonte: SAG)
Data di pubblicazione: