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Di Rossella Gigli

Un mercato parallelo di merci rubate sta affossando il commercio ortofrutticolo?

Mentre stiamo qui a lambiccarci il cervello da mesi sulle ragioni del crollo dei prezzi alla produzione di molte delle principali referenze ortofrutticole, magari additando come responsabili del fenomeno sovrapproduzioni, crisi economica, disaffezione dei consumatori, concorrenza estera o scarso potere negoziale dei fornitori, c'è un preoccupante fenomeno che sta crescendo in modo esponenziale da mesi, come noi di FreshPlaza rileviamo sempre più frequentemente.

Si tratta dei furti d'identità aziendale, mediante i quali ditte fornitrici di ortofrutta vengono raggirate con ordinativi, anche ingenti, di merci a nome di altre ditte, altrettanto ignare. Tra i due truffati, la mano della malavita, che con questo banale escamotage si appropria di partite di frutta e verdura a costo ZERO, in quanto oggetto di un furto.

Ovvio che poi ci si possa permettere di reimmettere in circolo questa merce a prezzi da saldo perenne, sottocosto o stracciati: con la conseguenza che a farne le spese sono i fornitori onesti e le aziende produttrici che devono fare i conti con i reali costi d'impresa.

Non abbiamo elementi per dire quanto tale mercato parallelo di merci rubate possa pesare sul complesso del commercio ortofrutticolo: fatto sta che potrebbe essere uno - e forse non il minore - dei fattori che deprimono le quotazioni di frutta e verdura, se non altro in quanto rappresenta certamente una concorrenza sleale (oltre che criminale) in un contesto già caratterizzato da notevole fragilità.