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Cile: le esportazioni di frutta verso l'Europa si riducono del 12% in tre anni

Secondo il quotidiano cileno El Mercurio, l'export di frutta dal Cile verso l'Europa è calato del 12% in volume in tre anni. Quest'anno, infatti, gli esportatori hanno inviato in Europa 710.236 ton di frutta, contro le 813.113 ton del 2007/08.

Le esportazioni di uva da tavola sono diminuite del 21%, la contrazione più forte registrata tra tutti i frutti. Secondo i dati Expordata citati nel report, le esportazioni di mele - le cui spedizioni in Europa rappresentano un terzo della produzione totale - sono diminuite del 12%, mentre quelle delle pere del 16% e addirittura del 36% le esportazioni di susine.

Gli operatori del settore sostengono che la diminuzione è dovuta al calo dell'euro rispetto al dollaro statunitense e al minor consumo di frutta durante la crisi economica. Crisi che è coincisa con due stagioni di grandi giacenze di frutta e un aumento della domanda in America Latina e Asia, continua il giornale.

Infatti, le esportazioni di frutta dal Cile verso l'Asia sono aumentate del 23%, per un totale di 261.693 ton. Verso l'America Latina, l'aumento è stato quasi del 10%.

Antonio Walker, presidente del gruppo di esportatori frutticoli Fedefruta, ha dichiarato: "Per diversi anni, il mercato europeo è stato saturo. Con l'apertura dell'Asia e la forte crescita del Brasile, diversi produttori hanno inviato i loro prodotti verso questi mercati emergenti. Non per nulla, 25 milioni di cartoni sono stati esportati in Asia e 30 milioni in America Latina".

Per la prossima stagione, le previsioni sono più promettenti.

Secondo José Manuel Alcaíno, presidente di Decofrut, le scorte per l'Europa saranno minori per la prossima stagione, così la frutta cilena avrà più spazio sul mercato.