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La diffusione sarebbe piu' vasta di quanto inizialmente ritenuto

Nuova Zelanda: aggiornamenti sul focolaio di batteriosi del kiwi

I sospetti di qualche giorno fa (vedi articolo correlato) rischiano di essere non solo confermati, ma di trasformarsi in un vero e proprio incubo per la produzione neozelandese di kiwi: il focolaio di batteriosi dell'actinidia, anche nota come cancro batterico del kiwi, individuato nella regione produttiva neozelandese della Bay of Plenty potrebbe infatti essere ben più esteso di quanto inizialmente indicato.

Ben 43 frutteti hanno infatti inviato immagini fotografiche alla compagnia Zespri, mostrando sintomi di sospetta batteriosi riscontrati in campo. Su altri due frutteti delle vicinanze si stanno ancora eseguendo indagini mentre un terzo appezzamento di kiwi, distante 10 km dal focolaio, è stato posto in quarantena in attesa dei risultati delle analisi, che dovranno confermare la presenza o meno del temibile batterio Pseudomonas syringae pv actinidiae (PSA).

Lo staff fitosanitario del locale ministero dell'agricoltura sta conducendo ulteriori ispezioni in diverse altre zone coltivate, i cui esiti sono attesi con il fiato sospeso dai 500 produttori di kiwi della Bay of Plenty, esortati dalla Zespri a non tacere, ma anzi a fornire con sollecitudine ogni informazione utile a limitare il contagio.

Nelle coltivazioni facenti capo alla compagnia Turners & Growers, concorrente di Zespri, non sembrano essersi per ora verificati casi di infezione.

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