È iniziata ufficialmente il 12 giugno 2025, nella provincia di Bari, la raccolta della prima uva da tavola pugliese della stagione. A fare da apripista, come ormai da qualche anno, è la Star Light, una varietà rossa senza semi dal caratteristico aroma di moscato, particolarmente apprezzata dal mercato italiano per la sua dolcezza e croccantezza.
A confermare l'avvio positivo della campagna è Giacomo Grande, agronomo consulente di Grape Evolution/Fresca Group, che sottolinea come la varietà stia rispondendo bene sia in termini di qualità che di resa: "La raccolta è partita con ottimi risultati, sia per quanto riguarda la resa per ettaro sia per il grado Brix. La Star Light è una varietà ormai diffusa a livello globale - dal Sudafrica alla Spagna, passando per Grecia e Italia - ma il prodotto pugliese ha un valore aggiunto riconosciuto dai mercati".
Attualmente, le uve raccolte sono destinate principalmente al mercato interno, dove cresce la domanda di uve apirene, sia rosse che bianche. Insieme alla Star Light, anche la varietà Prime, sempre apirena, bianca, e di pari epoca di maturazione, è tra le prime ad arrivare sulle tavole italiane. Entrambe le varietà fanno parte del programma di breeding Grape Evolution, con ricerca sviluppata dal Vulcani Center in Israele.
"Il sapore di moscato è ciò che rende la Star Light così riconoscibile e apprezzata. La clientela è molto attratta dalle uve rosse precoci, che si posizionano bene sul banco dei supermercati fin dai primi giorni di campagna", aggiunge Grande.
Una filiera italiana sempre più competitiva
Con l'avvio della Puglia dopo la Sicilia, l'Italia si conferma fornitore di uva fresca per oltre sei mesi l'anno, da giugno fino a dicembre. Un vantaggio competitivo importante rispetto a Paesi come Egitto o Spagna, che negli anni passati hanno dominato i mercati europei con l'anticipo delle loro produzioni. "I buyer stanno rivalutando l'Italia come alternativa più stabile e affidabile rispetto ai prodotti d'oltremare. La qualità è alta, la stagionalità lunga e la domanda in crescita. I prezzi in campo, al momento, sono elevati, ma giustificati dall'aumento consistente dei costi di produzione", spiega l'agronomo consulente.
Dal punto di vista competitivo, secondo Grande, il confronto interno tra regioni italiane non rappresenta una minaccia reale, grazie a un naturale scaglionamento tra Sicilia e Puglia. Più critica, invece, la situazione con le primizie egiziane, che ogni anno entrano sul mercato in contemporanea con le prime varietà italiane. "L'Egitto resta il principale concorrente nei mesi iniziali della campagna commerciale. Vedremo come si comporteranno i mercati, ma è chiaro che l'Italia ha tutte le carte in regola per difendere e anzi rafforzare la propria posizione".
Riguardo alle prossime varietà in arrivo, dopo la Star Light e la Prime, la campagna proseguirà con la Millennium e altre cultivar apirene in fase di raccolta nelle prossime settimane.
Foto articolo e di copertina fornite da Giacomo Grande
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Giacomo Grande - agronomo consulente
Grape Evolution/Fresca Group
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