La stagione 2024/25 del mango peruviano è stata ricca di contrasti. Se da un lato i volumi di esportazione hanno raggiunto livelli storici, dall'altro fattori climatici e logistici hanno messo alla prova la sostenibilità del settore. Secondo Carlos Iván Vílchez Peralta, presidente dell'APEM, il Paese ha esportato 286.311 tonnellate, pari a più di 71 milioni di cassette da 4 chilogrammi, il 258% in più rispetto alla stagione 2023/24 e il 13% in più rispetto alla campagna 2022/23.
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"Questo aumento è dovuto alle condizioni climatiche favorevoli per la fioritura, con temperature più basse del solito, e all'entrata in produzione di nuove aree a Piura, Motupe e Casma. Tuttavia, abbiamo dovuto affrontare una grave carenza idrica a causa del ritardo delle piogge, che ha ridotto significativamente i livelli dei serbatoi a Poechos e San Lorenzo", ha dichiarato Vílchez.
L'APEM ha confermato che l'Europa è rimasta la destinazione principale, assorbendo circa 140.000 tonnellate, seguita da Stati Uniti (113.000 tonnellate), Canada (13.000 tonnellate) e altri mercati come Giappone, Corea e Cina (frutta surgelata). La stagione si è concentrata in poche settimane a causa della sovrapposizione dei raccolti in diverse regioni produttrici, che ha portato a un eccesso di offerta che ha spinto i prezzi al ribasso.
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"I prezzi non sono stati all'altezza delle aspettative e molti agricoltori non sono riusciti a coprire i costi di produzione", ha dichiarato il presidente dell'APEM. Inoltre, c'è stata una competizione per lo spazio sulle navi con frutti di maggior valore al chilo, come uva e mirtilli, che ha reso difficile per il mango peruviano assicurarsi un posto nella catena logistica.
A livello internazionale, il Perù deve affrontare la crescente concorrenza di Brasile ed Ecuador. Il Brasile, con una produzione che dura tutto l'anno, ha guadagnato terreno in settimane strategiche come ottobre e novembre. L'Ecuador, da parte sua, rimane un forte fornitore degli Stati Uniti. In questo contesto, l'APEM ha fissato come priorità il miglioramento della programmazione del raccolto, il rafforzamento delle infrastrutture idriche e la diversificazione dei mercati di esportazione.
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Nonostante le complicazioni, Vilchez ha sottolineato gli sforzi dei piccoli produttori, che rappresentano la maggioranza del settore, e i programmi di formazione che l'APEM sviluppa insieme a Senasa, Senamhi e Promperú per migliorare la qualità, la sicurezza e la capacità di esportazione.
"È ancora troppo presto per stimare i volumi per la stagione 2025/26, anche se le condizioni climatiche iniziali sono promettenti. Sarà fondamentale passare a un raccolto scaglionato, promuovere il consumo interno e continuare a posizionare il mango Kent, riconosciuto in tutto il mondo per il suo sapore, la consistenza priva di fibre e la lunga durata di conservazione".
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Carlos Ivan Vilchez Peralta
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Peru
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