Sul finire della campagna commerciale delle patate, i coltivatori italiani si chiedono a quanto venderanno i tuberi nella prossima stagione, se già il prezzo dei semi è quasi raddoppiato rispetto alle annate precedenti. Alcuni pataticoltori del Centro-Sud Italia esprimono dunque la loro preoccupazione, legata ai costi di produzione ormai alle stelle.
"Si stanno ancora commercializzando le scorte del raccolto dello scorso autunno ma già si pensa a quelle della prossima campagna - spiega uno di loro - In particolare, ad attanagliare noi contadini sono i costi elevati di produzione, l'attuale scarsità di sementi e il rischio che tale prodotto, da sempre catalogato come un alimento di base, possa diventare non acquistabile da tutti i consumatori, perché ritenuto non più indispensabile e/o troppo caro".
Gli agricoltori spiegano che quest'anno, soltanto per mettere a dimora un ettaro di patate da semina, si spenderanno oltre 4.000 euro, rispetto ai circa 2.300 euro di 12 mesi fa, in quanto il seme è passato da 80-100 euro/100kg a 170-200 euro. Spese a cui occorrerà aggiungere altre voci, come concimi, irrigazione, carburante e manodopera, per un costo totale a ettaro che si avvicina ai 10mila euro. "Di solito, per riempire un ettaro di terreno servono circa 2,3 tonnellate di patate da seme - precisano. Ogni tubero da seme viene collocato nel solco, a una distanza di 35 cm".
I pataticoltori poi denunciano i timori sulle possibili mancate consegne. "C'è l'incertezza che ci comunichino in ritardo eventuali tagli, con conseguenti flessioni delle superfici investite. C'è chi ha dovuto ordinare i tuberi già a dicembre, senza neppure conoscere le quotazioni. Siamo costretti a dire sempre si. Non manca poi la preoccupazione sulla qualità del prodotto che ci verrà fornito, vista la domanda elevata, a fronte di un'offerta carente".