"Che bello sentire qualcuno che parla chiaro, grazie Giancarlo Amitrano!". Esordisce così Matteo Freddi, della Freddi Prodotti ortofrutticoli, commentando l'ultimo intervento del buyer Giancarlo Amitrano in tema di aggregazione e marca del distributore (cfr. Freshplaza del 19/01/2024).
"Certo che l'aggregazione del nostro comparto non deve essere di facciata, o diventare un mero 'poltronificio' tramite OP o AOP che raccolgono fondi europei senza riversare ricchezza e sviluppo lungo la filiera, perché poi dal punto di vista programmatico e di presenza sul mercato non incidono".
Matteo Freddi
E continua Freddi: "Sì, è vero, è stata una edizione di MARCA by BolognaFiere in cui non ho dovuto girare per gli stand di altri settori a rimuginare sul perché noi orto-appassionati non siamo in grado di esprimere una maggior fantasia e determinazione negli stand. Le presenze e la qualità dei presenti era di altissimo livello, da non credere... Volendo fare un paragone ardito, mi sembrava una di quelle serate passate in discoteca da ragazzo, in cui si entrava pensando a un momento ripetitivo e poi si tramutavano in serate epiche, che ancora oggi si ricordano con piacere".
Sono due i temi che Freddi vuole sottolineare: "L' aggregazione è fondamentale, quanto ormai ripetuta all'infinito. Chi mi conosce e segue, sa bene che ne parlo con chiunque da decenni (non scherzo), con la stampa di settore, con i colleghi, con la gdo, con le mie stesse cipolle. Risultato? Orecchie da mercanti, capelli imbiancati (o scoloriti dal sole, scegliete voi)".
"Non esiste la volontà da parte di (quasi) nessuno di voler sacrificare parte del proprio orticello per creare qualcosa che possa essere davvero ricordato e che ci faccia uscire dall' anonimato; d'altro canto se siamo circa 120.000 aziende iscritte al BNDOO (Ndr: elenco delle partite Iva del commercio ortofrutticolo), un motivo ci sarà (noi siamo il numero 646)".
Con riguardo alla marca del distributore (MDD), Freddi afferma: "Due anni fa partecipammo come Freddi Prod. ortofrutticoli snc 1926 a Marca Fresh e rimasi felice della partecipazione. Purtroppo mi accorgo però che non è chiaro un concetto della MDD: come ha giustamente sottolineato Amitrano, secondo me c'è troppa enfasi sulla stessa: se togliamo un prodotto Idm (Industria di marca) e inseriamo lo stesso come MDD non credo che i volumi voleranno, anzi, chi conosce un "brand" lo andrà a ricercare, specialmente se in passato lo stesso avrà fatto bene i compiti a casa".
"Per cui, quasi certamente la gdo potrà fare margini migliori e il fornitore avere la certezza di volumi importanti, ma avrà eroso una buona parte della propria identità e marginalità. Ovviamente io la vedo da fornitore e non voglio in alcun modo offendere nessuno, anzi: mi farebbe piacere parlarne e, sotto sotto, anche farne parte", conclude Matteo Freddi.
Sull'argomento è intervenuto anche Mario Gasbarrino, conosciutissimo esperto della Gdo con esperienze pluridecennali alle spalle. "La MDD nel largo consumo confezionato si è sviluppata sempre di più, perché la Marca ha smesso di fare la Marca ed è diventata 'ingiustificatamente 'troppo cara'. Dove questo non avviene, la MDD ha difficoltà a crescere. Concordo sul concetto che sostituendo un prodotto di Marca con una MDD i volumi non aumentano, a meno che la MDD riesca a garantire la stessa qualità a un prezzo più basso. Personalmente, ho sempre pensato che fare una MDD nell'ortofrutta sia l'ultimo dei miei pensieri, salvo pochi casi. Fare invece una filiera vera con il fornitore è un argomento che merita di essere approcciato", conclude Gasbarrino.
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