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Convegno sulla salvaguardia dell'agrumicoltura

La minaccia dell'Huanglongbing è globale

Lo scorso 27 ottobre 2023, presso l'Università degli Studi di Catania, il Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia ha coordinato un convegno di fondamentale importanza per la salvaguardia dell'agrumicoltura, dal tema "Azioni di sistema per prevenire il Greening (Huanglongbing) degli agrumi".

Slide: "Azioni di sistema per prevenire il HLB degli agrumi". (Clicca qui vedere l'album fotografico del convegno)

Tra le personalità presenti, il Sottosegretario di Stato del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Luigi D'Eramo, l'Assessore Regionale Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea, Luca Sammartino, e il Componente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Giuseppe Castiglione.

Federica Argentati, presidente Distretto Agrumi di Sicilia, ha relazionato su "La costruzione di un percorso virtuoso di sistema a supporto della filiera agrumicola nazionale"

Il convegno ha posto l'enfasi sulla necessità di creare consapevolezza diffusa e sensibilizzare produttori, tecnici ed operatori sull'Huanglongbing (HLB), noto anche come Citrus Greening. Questa grave emergenza fitosanitaria minaccia l'agrumicoltura mondiale e ha già distrutto milioni di piante in paesi al di fuori dell'Europa. Inoltre, il convegno ha sollecitato le Istituzioni ai diversi livelli a collaborare con la comunità scientifica, con i produttori e le organizzazioni di categoria per creare strumenti di prevenzione e contenimento per affrontare questa minaccia.

Alessandro Scuderi, Professore associato di Economia agroalimentare Di3A - Università di Catania, ha relazionato su "L'Agrumicoltura italiana e i flussi commerciali a livello internazionale"

Qualche dato sul fenomeno
L'offerta agrumicola italiana proviene principalmente dalle regioni meridionali, con Sicilia e Calabria che contribuiscono per oltre l'80% del totale. L'Italia rappresenta il secondo produttore di agrumi in Europa, subito dopo la Spagna. L'HLB è classificato come "organismo nocivo da quarantena prioritario" ai sensi del Regolamento 2019/1702, evidenziando l'importanza del suo impatto economico.

A partire dal 2005, l'HLB si è diffuso nelle aree di produzione di agrumi in Florida, causando una riduzione della produzione dell'80% e un raddoppio dei costi di produzione. In Italia, ci sono 150.000 ettari di superficie coltivata ad agrumi, con una produzione di 3.300.000 tonnellate all'anno, il cui valore supera € 1.182.400.000.

Vittoria Catara, Professore associato di Patologia vegetale Di3A dell'Università degli Studi di Catania, è intervenuta su "Huanglongbing, la batteriosi che minaccia l'agrumicoltura del Mediterraneo"

Le proposte a livello europeo, nazionale e regionale
Durante i lavori, le organizzazioni di categoria Confagricoltura, Cia, Confcooperative, Fruitimprese e Copagri hanno presentato un documento condiviso che sottolinea l'importanza di affrontare con determinazione e in modo sinergico la minaccia del Citrus Greening: "E' fondamentale affrontare questa situazione in modo proattivo e adottare misure a livello comunitario e nazionale per proteggere le coltivazioni agrumicole. A livello europeo bisogna aumentare le misure di sicurezza per le importazioni, inclusa l'imposizione di trattamenti a freddo (cold treatment) e la chiusura automatica delle importazioni con un certo numero di intercettazioni; garantire uniformità e rigore in tutti i punti di ispezione alle frontiere europee, anche attraverso uno scambio di ispettori tra Stati membri".


Domenico Carta Cerrella - Dirigente Servizio 4 Servizio Fitosanitario Regionale e lotta all'agropirateria Regione Siciliana - durante il suo intervento su "Strumenti di controllo e piano di contingenza "

"A livello nazionale, è necessario rafforzare i controlli sui prodotti di importazione e migliorare la conoscenza dei piani di emergenza per affrontare organismi dannosi come il citrus greening; accelerare l'attuazione del piano di emergenza 2024 e assicurarsi che coinvolga tutti gli stakeholder, con particolare attenzione al Candidatus Liberibacter; investire in nuove varietà resistenti ai patogeni, utilizzando le Nuove Tecniche di Miglioramento Genetico (NBT); continuare il rinnovo varietale, espandere il calendario di maturazione e rafforzare il programma di risanamento; attuare un piano di protezione contro l'invasione potenziale dei vettori e del patogeno nella regione agrumicola mediterranea; autorizzare i laboratori abilitati ad allevare insetti predatori degli insetti vettori, facilitando la loro produzione e distribuzione agli agricoltori".

Il tavolo dei relatori

"In Sicilia già opera la Biofabbrica di Ramacca dell'ESA che, di concerto con l'Università ed altri enti come il CREA, può essere autorizzata ad allevare, confezionare e vendere agli agricoltori eventuali parassitoidi o predatori dei due vettori; e ancora, promuovere la costituzione di un catasto agrumicolo, nonché un tavolo di concertazione con l'intera filiera agrumicola, il Ministero, i servizi fitosanitari regionali, la ricerca e le organizzazioni di categoria per sviluppare un piano di prevenzione e intervento basato su monitoraggi e controlli condivisi".

Hanno contribuito alla discussione anche Angelo Amato, imprenditore agrumicolo campano; Nicola Cilento, componente della giunta esecutiva di Confagricoltura; Rosario Marchese Ragona è il nuovo presidente di Confagricoltura Sicilia; Francesco Ferreri, componente della giunta esecutiva confederale di Coldiretti; Gennaro Velardo, presidente Italia Ortofrutta - Unione Nazionale (clicca qui per l'articolo correlato).