"La campagna castagne 2023 inizierà con un ritardo di circa 15/20 giorni, qui nell'areale dei monti Picentini, a causa dell'andamento climatico. Questa, a mio parere, sarà un'annata in cui mancherà circa il 60% di prodotto, in un contesto post cinipide. Si prevede dunque una resa a macchia di leopardo: zone in cui ci sarà più prodotto, alternate ad altre in cui non ve ne sarà; questo lo attribuisco all'andamento climatico estremamente siccitoso". Così osserva Alfredo Pacifico, un castanicoltore di Acerno (Salerno).
"E' ancora presto - prosegue Pacifico - per quantificare i danni da cidia. Altro fattore da tenere sotto controllo, sono le forti raffiche di vento, che si stanno verificando in questi giorni e che possono arrecare danni alle produzioni, comportando la cascola dei ricci".
Sul fronte commerciale non c'è granché ottimismo e Pacifico dice: "Solitamente, quando la campagna castagne parte in ritardo, poiché questo frutto è legato a un consumo stagionale, si perdono giorni utili. Perciò, sebbene non si prospetti un raccolto abbondante, si teme che, alle battute iniziali, il prezzo non decolli".
Le previsioni relative alla zona Cilento sono espresse da Massimo Oricchio, il quale afferma: "Il clima asciutto di quest'anno ha favorito la produzione di castagne, nel nostro areale: infatti si prevede una buona qualità di prodotto e, se le condizioni climatiche resteranno invariate, non si dovrebbe riscontrare molto marciume interno. Per quanto riguarda le rese, invece, si preannuncia una riduzione di circa il 50% rispetto a un'annata normale, cioè in tempi pre cinipide. Resta comunque il fatto che queste sono previsioni e che i ricci su pianta ci sono. Il nostro timore è invece legato ai possibili attacchi da parte dei cinghiali che popolano i nostri boschi in modo incontrollato e che, oltre a danneggiare i castagneti, farebbero bottino delle castagne stesse. Ci auguriamo che il mercato risponda bene, nella speranza di poter recuperare almeno le spese di produzione".
"Il Distretto dei Marroni e delle Castagne della Campania - ci dice in conclusione Davide Della Porta, membro del direttivo del distretto castanicolo campano - ha avviato un percorso per il rilancio della filiera castanicola campana con azioni di marketing territoriale (come il sito web sulle Strade della castagna), il rilancio delle Sagre (sono oltre trenta in Campania, che nel 2022 hanno totalizzato oltre 250 mila presenze) e azioni per posizionare il prodotto fra le eccellenze alimentari del made in Italy, con la riconquista di spazi di mercato all'estero. Il Distretto sta anche elaborando un piano triennale di attività ancora più ambizioso e ricco di azioni rilevanti per il recupero e il rilancio del comparto".