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Focus sul mercato globale dell'uva da tavola

Con l'inizio della stagione dell'uva nell'emisfero meridionale il mercato globale dell'uva da tavola si preannuncia interessante. Nei Paesi Bassi l'offerta sta affrontando difficoltà dovute a problemi di temperature elevate nelle nazioni dell'Europa meridionale, che hanno portato a un notevole calo della disponibilità di uve di alta qualità. La domanda rimane comunque elevata, mantenendo un mercato relativamente stabile nonostante una riduzione del 30-40% di prodotto idoneo. La Germania riflette uno scenario opposto, dove un assortimento più ampio di varietà d'uva soddisfa la domanda dei consumatori. L'Italia, nota per la sua ricca produzione, è alle prese con un significativo calo della resa - fino al 30% in meno rispetto agli anni precedenti - dovuto a condizioni climatiche avverse e a fitopatie. Nonostante la diminuzione della produzione, le dinamiche di mercato hanno stabilizzato i prezzi, offrendo una prospettiva positiva per i coltivatori. In Spagna la raccolta non è stata influenzata fino ad ora dalle ondate di calore e sta beneficiando di una minore concorrenza da parte di Italia ed Egitto rispetto al normale. Il Portogallo si distingue per il suo solido potenziale di esportazione, con un'impennata del 40% prevista per le esportazioni di uva. I raccolti precoci, il clima più caldo e l'aumento della domanda hanno contribuito a una stagione promettente.

Il Sudafrica prevede una stagione fruttuosa grazie alle condizioni invernali favorevoli, anche se sono emersi problemi di qualità nelle importazioni di uva egiziana. L'offerta di uva del Nord America, in particolare dalla California, sta raggiungendo il suo picco, e i rivenditori stanno sfruttando questo periodo di massima qualità. Per quanto riguarda il Perù, nonostante sfide come le anomalie climatiche e le interruzioni dei trasporti il Paese è emerso come uno dei principali esportatori di uva. L'espansione in nuovi mercati, come il Giappone, dimostra la resilienza e la capacità di adattamento del settore.

Paesi Bassi: offerta più bassa di prodotto di qualità
Il caldo nei Paesi dell'Europa meridionale si fa sentire sul mercato dell'uva, anche per il prodotto italiano. "A causa del caldo abbiamo molta uva con bruciature e di qualità inferiore sul mercato. L'offerta di uve di buona qualità è inferiore del 30-40% rispetto all'anno scorso. Quindi ci sono molte uve sul mercato che non sono adatte ai supermercati o ai clienti migliori", dice un importatore olandese. "La prossima settimana arriveranno le ultime uve Victoria, poi passeremo alle uve Italia e la stagione potrebbe continuare fino alla fine di novembre. Inoltre, la domanda è molto più alta rispetto all'anno scorso". Il 35% di uva in meno non sta ancora causando il panico sul mercato. I prezzi dell'uva italiana senza semi si aggirano intorno ai 12 euro per 4,5 kg. Le uve Victoria e Palieri si aggirano intorno ai 2 euro/kg".

Germania: il mercato soddisfa la domanda
Sul mercato tedesco è disponibile un'ampia gamma di varietà di uve, mentre l'offerta è nuovamente aumentata. Ad avere guadagnato di intensità sono in particolare le partite italiane: la presenza delle uve Italia e Michele Palieri è ovviamente aumentata, mentre la Black Magic e la Victoria hanno perso terreno. In generale, la domanda è stata molto soddisfacente. Nel frattempo i lotti spagnoli, francesi ed egiziani hanno avuto uno status complementare. La prima uva Sultana turca è arrivata nel commercio tedesco. La domanda è stata abbastanza positiva, con una richiesta accentuata per le uve senza semi in particolare. Nel complesso, a causa dell'ondata di caldo in Turchia, i commercianti stanno facendo i conti con perdite significative in termini di resa e volumi.

Francia: al via la campagna
La stagione dell'uva francese è appena iniziata, con la Muscat AOC in testa, che quest'anno offre qualità e volumi eccellenti. Le uve Chasselas di Moissac, nel sud-ovest della Francia, stanno arrivando un po' prima del previsto. In generale, per la campagna 2023 "i produttori sono molto ottimisti sulla qualità: sarà una buona campagna", secondo un operatore. Attualmente anche la varietà italiana Italia è presente sul mercato francese. Per quanto riguarda il commercio, ci si preoccupa un po' per quanto riguarda la domanda. Gli operatori sperano che il mercato sia migliore di quello delle drupacee.

Italia: produzione inferiore del 30%
La stagione dell’uva da tavola siciliana è arrivata al giro di boa. La campagna 2023 si è presentata anomala, specialmente in produzione: è iniziata con un ritardo di circa 2 settimane rispetto al consueto calendario. Di solito parte a maggio con le coltivazioni precoci in serra e finisce a dicembre con le varietà tardive. Quest'anno invece le produzioni rischiano fortemente di terminare prima della fine dell'autunno, per via di un calo produttivo di almeno il 30%. Una stima certamente in difetto, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il trend sarà identico per le altre varietà a seguire. Se l’anno scorso è stata un'annata di grandi volumi con una qualità produttiva non eccelsa, al contrario quest'anno si è registrato un riposo fisiologico per le piante che, provate da 2 anni di siccità e temperature alte, hanno generato meno frutti. Alcuni appezzamenti, inoltre, specie quelli non coperti, hanno subito l’attacco di peronospora, causata dalle precipitazioni di maggio e giugno, facendo ulteriormente mancare merce. Nella primissima fase, il mercato è stato danneggiato da raccolte eccessivamente anticipate che hanno inficiato il valore del prodotto. Successivamente a fronte della mancanza di prodotto sulle piante, il mercato si è equilibrato anche nel prezzo. La stagione in corso si presenta con quotazioni molto migliori dell’anno precedente: i prezzi medi alla produzione si sono attestati tra 1,00 – 1,10 €/kg e in qualche caso su livelli superiori. I consumi tuttavia sono stati bassi fin qui. Questa evenienza per fortuna è stata compensata con la mancanza di prodotto, mantenendo in equilibrio i prezzi.

La campagna 2023 dell'uva da tavola pugliese vede un calo produttivo di circa il 30% a causa della diffusione della peronospora e un conseguente aumento dei costi di produzione di almeno il 20-30%. A rendere anomala l'attuale stagione sono però i prezzi di vendita poco soddisfacenti per le varietà seedless, sulle quali ci si attendevano invece quotazioni più alte, anche in vista del cambiamento delle abitudini di acquisto per le uve senza semi in tutta Europa. Un produttore ha riferito: "Se l'anno scorso l'uva Victoria veniva venduta in campagna a 0,60-0,70 €/kg, quest'anno si sono toccati picchi anche di 1,20 €/kg. Mentre le varietà apirene stanno registrando quotazioni al di sotto di 1,00 €/kg. Una bizzarra situazione commerciale che crea confusione e porta a farci riflettere". In Puglia, negli ultimi due anni, è stato estirpato non meno del 50% degli impianti di uva con semi, portando avanti dunque il tanto atteso e richiesto rinnovamento varietale. Pertanto, nella stagione in corso, c'è stata una duplice flessione produttiva: quella provocata dal sommarsi di condizioni climatiche avverse e quella dovuta agli espianti effettuati nell'ultimo anno, provocando così un'inattesa carenza sul fronte dell'offerta e dunque un incremento delle quotazioni.

Red Globe conferma il suo posizionamento nel comparto viticolo. Pur essendo una cultivar con semi, è un'uva internazionale che tutti conoscono ed è molto apprezzata nel mondo. Inoltre, è una varietà facile da coltivare e questo è un plus. La stagione sembrerebbe promettente, con prezzi attuali di vendita triplicati rispetto allo scorso anno.

Spagna: prevista una buona stagione
La campagna spagnola dell'uva da tavola è in corso con circa 12 giorni di anticipo rispetto al calendario, essendo iniziata a fine giugno con le varietà più precoci. Per il momento i raccolti non sono stati influenzati dalle ondate di caldo. La domanda sui mercati internazionali è buona e la concorrenza italiana non è ancora molto evidente a causa del ritardo nella raccolta. Per il momento, e a differenza della scorsa stagione, si prevedono volumi più elevati, con una produzione stimata intorno alle 240mila tonnellate, e con frutti di migliore qualità.

Secondo un produttore ed esportatore murciano, "la commercializzazione si sta sviluppando normalmente e con una domanda adeguata". In altri anni la concorrenza con le uve egiziane ha complicato un po' le cose all'inizio della stagione a causa dei prezzi bassi, ma non è stato così in questa campagna. "L'Egitto non è stato altrettanto presente sul mercato; inoltre, la sua campagna è stata anticipata e i suoi volumi più scarsi hanno fatto registrare prezzi più alti del solito, quasi allo stesso livello di quelli delle uve spagnole".

Negli ultimi anni la Spagna ha registrato una crescita significativa del consumo di uva da tavola, soprattutto di varietà senza semi, nonostante sia un mercato che tradizionalmente consuma uva con semi. Grazie alle importazioni che consentono di portare l'uva da tavola sugli scaffali dei supermercati spagnoli lungo tutto l'anno, il consumo di questo frutto è cresciuto in modo esponenziale. Il mercato spagnolo sta diventando sempre più interessante per l'uva da tavola senza semi.

Per quanto riguarda le esportazioni verso destinazioni lontane, le prospettive per quest'anno sono migliori, dato che gli esportatori hanno a che fare con un transito marittimo più agile e conveniente rispetto all'anno precedente. Gli esportatori spagnoli confidano di riuscire ad avere una buona campagna nei mercati asiatici, in Canada, negli Stati Uniti e in Sudafrica.

Portogallo: previsto un aumento delle esportazioni del 40% per il prodotto locale
Quest'anno la stagione di raccolta è iniziata una settimana prima del previsto con le uve bianche. La domanda sul mercato portoghese è stata superiore a quella dell'anno scorso. La campagna di esportazione con Paesi Bassi, Belgio e Inghilterra è iniziata due settimane fa e ora è stata incorporata anche la Polonia. Le varietà Midnight Beauty e Sweet Celebration sono finora le protagoniste di questi mercati. Quest'anno si prevede un aumento del 40% delle esportazioni. Il Portogallo ha avuto un inverno meno freddo del normale e una primavera calda, che ha portato a un inizio anticipato della stagione. Tuttavia, non ha influito drasticamente sul raccolto o sulla qualità delle uve.

Sudafrica: buone prospettive per la prossima stagione
A mesi dall'inizio della stagione dell'uva in Sudafrica, le prime viti stanno germogliando nella provincia di Limpopo. Nel Capo Occidentale i viticoltori sono soddisfatti del tipo di inverno che hanno avuto, con molta pioggia e neve.

Il Sudafrica importa l'uva da tavola, per la precisione uva bianca spagnola senza semi che viene venduta a oltre 3,5 euro/kg.

"Dall'Egitto sta arrivando l'ultima uva Crimson e la nostra stagione spagnola è ormai iniziata. È troppo presto per dirlo, abbiamo ricevuto solo delle uve bianche senza semi, la cui qualità è stata un po' irregolare. Ma stiamo aspettando che la stagione spagnola prenda davvero il via con le rosse e le nere".

L'importatore osserva che la qualità nei vigneti egiziani è stata eccellente, ma gli arrivi sono stati deludenti, soprattutto all'inizio della stagione. La qualità è migliorata con le cultivar medie e tardive.

Nord America: al picco le forniture dalla California
L'uva californiana sta entrando nel suo momento migliore della stagione. "I rivenditori hanno pianificato promozioni aggressive e di grandi dimensioni sull'uva, perché questo è il momento in cui l'uva californiana brilla davvero e si trova al centro della scena nel reparto prodotti - afferma un produttore/spedizioniere - Alcuni prodotti, come le ciliegie, stanno raggiungendo la fine della stagione, quindi i rivenditori sono pronti".

Sebbene la California inizi a fine maggio e vada avanti fino a gennaio, le settimane di punta iniziano a metà luglio e proseguono fino alla maggior parte di dicembre.

Resta da vedere l'eventuale effetto della tempesta tropicale Hilary. "Abbiamo avuto piogge significative in quasi tutte le regioni di coltivazione", afferma l'esperto, sottolineando che la pioggia può danneggiare l'uva matura e che alcuni coltivatori utilizzano misure preventive per proteggere i frutti. "È probabile che abbia avuto un certo impatto e ci vorranno giorni o una settimana prima di poter fare una valutazione completa".

A queste forniture corrisponde una buona domanda. "I rivenditori dicono che le vendite di uva sono in aumento", afferma. Questo fa sì che i prezzi siano leggermente migliori rispetto all'anno scorso.

Perù: si prevedono grandi volumi da spedire in Giappone nella nuova stagione
Il Perù ha appena concluso il primo Congresso Internazionale dell'Uva da Tavola, organizzato da Provid, festeggiando il fatto che nella campagna 2022/23, con 71,4 milioni di cassette da 8,2 kg di uva da tavola esportate (il 10% in più rispetto alla stagione precedente), il Paese sia diventato il principale esportatore mondiale di uva in termini di volume. E questo nonostante ci siano stati diversi fattori che hanno influito sul normale sviluppo della campagna.

Come spiega Provid nel suo ultimo bollettino, il fenomeno meteorologico "La Niña" ha influito sull'inizio della stagione dell'uva da tavola con temperature più basse del normale e ha ritardato la raccolta prima al nord e poi al sud.

Nel novembre 2022 lo sciopero dei trasportatori ha colpito soprattutto la regione di Piura, a causa dell'inoperosità del porto di Paita durante i giorni di stop. Un mese dopo, nel dicembre 2022 (e anche nel gennaio 2023), l'interruzione delle strade dopo il colpo di stato di Pedro Castillo interessò soprattutto la regione di Ica, incidendo sulla programmazione della campagna.

Già nel tratto finale della stagione l'arrivo del ciclone Yaku ha influito sulle ultime settimane di esportazione della campagna, così come il fenomeno meteorologico "El Niño Costero", che ha colpito le varietà tardive.

Tuttavia, i risultati ottenuti in questo contesto dimostrano la forza del settore dell'uva da tavola peruviano, che quest'anno ha aggiunto una nuova e importante destinazione, ovvero il Giappone; un mercato con 125 milioni di potenziali consumatori e un potenziale esportatore di uva fresca di oltre 17 milioni di dollari, secondo un ente del settore, che ha dichiarato che si prevedono grandi volumi di esportazione visto che il Giappone ha fornito l'approvazione al Perù per fare entrare 26 varietà di uva, ben al di sopra di quelle che altre origini possono esportare.

Per questa nuova stagione, le previsioni di crescita saranno soggette al possibile impatto di "El Nino Global".