La situazione nel comparto italiano dell'aglio è rimasta complicata per via della gran quantità di prodotto che si è deteriorata a causa delle piogge. A metà maggio, infatti, le continue precipitazioni e l'elevato tasso di umidità hanno creato problemi qualitativi nella produzione.
"Attualmente si registra una corsa da parte di tutti i commercianti del settore ad approvvigionarsi di aglio di qualità buona o accettabile. I prezzi sono naturalmente in crescita, ma solo il prodotto che ha conservato buone caratteristiche qualitative raggiunge le quotazioni più elevate", sostiene Antonio Tuccillo, amministratore della Agrimpex Farming.
Aglio italiano
"Questa situazione ha fatto spazio alle importazioni non solo dalla tradizionale Cina, ma in particolare da Egitto e Turchia che notoriamente non sono origini appetibili in tempi normali", continua Tuccillo. "La Turchia, infatti, non lavora bene il prodotto e non segue con costanza gli standard dei nostri mercati, pur avendo migliorato il seme. L'aglio egiziano invece è del tipo violetto, ma di qualità inferiore, simile a un aglio violetto messicano o di Taiwan precoce, con bulbi non propriamente tondeggianti, ma irregolari. E' ben lavorato, ma con un numero di spicchi per bulbi sempre molto alto".
Aglio turco
"E' un anno complicato in tutta Europa. Anche la Spagna deve fare i conti con i danni da pioggia. Questo ha creato seri problemi ai gruppi di imprese fornitrici della Grande distribuzione, che fanno fatica a mantenere gli standard di qualità e calibro fissati per contratto", conclude Tuccillo. "Siamo già con un occhio alle prossime produzioni sudamericane, che ci auguriamo siano di buona qualità".
Foto dell'articolo fornite da Antonio Tuccillo