In tutto il mondo, il mercato del lime sta attraversando una fase di cambiamento, con prezzi in aumento e forniture che faticano a tenere il passo, a causa di una serie di fattori impattanti, tra cui quello fitosanitario.
Nei Paesi Bassi gli importatori di lime assicurano che non ci sarà carenza di prodotto durante la stagione estiva, dopo un periodo di surplus di offerta e quotazioni basse. Nel frattempo in Italia si assiste a una lenta ripresa dei prezzi, dopo che un'eccedenza di prodotto aveva portato a cali significativi. La riduzione dei volumi di importazione dal Brasile e l'aumento della domanda da parte delle località turistiche stanno contribuendo al miglioramento degli scambi commerciali. In Sudafrica, la stagione del lime si sta esaurendo a causa del clima invernale, mentre in Nord America i raccolti messicani risentono delle alte temperature e dell'umidità, con conseguente riduzione delle pezzature e della disponibilità delle qualità migliori. Inoltre, l'Argentina sta affrontando problemi nell'esportazione di lime, principalmente a causa dei tempi di transito e dei volumi insufficienti. Infine, il settore brasiliano delle esportazioni di lime è minacciato dal cancro batterico degli agrumi, con un aumento dei rilevamenti di frutti infetti nell'Unione europea che mettono a rischio le spedizioni in corso. Il governo sta adottando misure per garantire che l'export continui. Resta da vedere come si svilupperanno i mercati nell'emisfero settentrionale con il prosieguo dell'estate.
Paesi Bassi: nessuna carenza prevista per quest'estate
"Dopo un mese di giugno difficile, con un'offerta eccessiva di lime sul mercato europeo e quindi prezzi molto bassi, vediamo che le quotazioni stanno migliorando di nuovo, in parte a causa di volumi leggermente inferiori. Tuttavia ci sono abbastanza lime disponibili e non prevediamo alcuna carenza per quest'estate", afferma un importatore olandese.
Italia: volumi ridotti di importazione dal Brasile spingono i prezzi al rialzo
Dopo un mese e mezzo di prezzi depressi per il lime, il mercato si sta riprendendo lentamente. Come afferma un grossista del nord d'Italia, "fino a una settimana fa i prezzi erano bassissimi a causa dell'eccedenza di prodotto. Nei primi giorni di luglio, i lime costavano 6 euro a collo (circa 1,5 euro/kg) mentre nella settimana 27 si sono raggiunti i 10 euro a collo. Nonostante questo, i prezzi sono ancora bassi rispetto ai costi di produzione e di logistica". Secondo l'operatore, nei prossimi giorni le richieste aumenteranno ancora di più perché il lime è utilizzato molto nelle località turistiche, specie d'estate. In Europa la maggior parte del lime sbarca nel porto di Rotterdam, dopo 4 settimane di viaggio in nave. "Il prodotto più richiesto è quello di colore verde brillante: quando comincia a restare troppo tempo nei magazzini, e assume colore tendente al giallo, si deprezza".
"Fino a una decina di giorni fa, le quotazioni di vendita dei lime brasiliani si attestavano sui 5 euro per collo da 4,5 kg, ovvero poco più di 1,00 euro/kg - aggiunge un altro grossista del nord Italia - Adesso stiamo assistendo a una leggera ripresa, in parte dovuta alle piogge in Brasile, che hanno fortemente ridotto i volumi di esportazione. La quotazione di vendita attuale si aggira su 8,00-8,50 euro/collo. I container di lime in arrivo in Europa in questa settimana (la 28 del 2023) sono circa 120. Tra 15 giorni, ne sono previsti poco più di 70, quindi quasi la metà". Altra origine principale presente sul mercato attualmente è il Messico. Volumi minori da Colombia e Vietnam svolgono un ruolo complementare. "Il lime messicano registra sempre almeno 0,50 euro in più rispetto al prodotto brasiliano".
A confermare i prezzi bassi fino a due settimane fa è anche un grossista del sud Italia. "Le quotazioni di mercato si sono attestate a meno di 1 euro/kg per il prodotto proveniente dal Sud America. Da questa settimana, pare che i prezzi stiano recuperando. Una tendenza che stiamo notando da un paio d'anni è la preferenza da parte dei mercati del lime brasiliano rispetto a quello messicano".
Sudafrica: il clima invernale mette fine alla stagione
Le recenti temperature gelide in Sudafrica e la neve nelle zone alte del nord-est subtropicale chiuderanno la stagione dei lime freschi, che attualmente stanno diventando gialli e vengono, quindi, inviati per la trasformazione in succo.
Il lime è un frutto estivo, che raggiunge il suo apice a dicembre, quando il prezzo medio sul mercato comunale si aggira intorno a 7 rand (0,34 euro)/kg. Attualmente, nella fase finale della stagione, un chilogrammo di lime può essere venduto a 25 rand (1,23 euro). A novembre, quando non sono disponibili lime sudafricani, vengono importati lime brasiliani.
In Sudafrica c'è stata una certa espansione dei frutteti di lime, ma siccome non è possibile competere con il Brasile in esportazioni, la maggior parte della produzione è destinata al mercato interno, che tuttavia si può saturare facilmente. Il lime più comunemente piantato è la limetta di Tahiti.
Nella scorsa stagione la produzione è stata elevata e il mercato del fresco era abbastanza pieno. Il settore della ristorazione e quello alberghiero si sono ripresi dopo la pandemia, il che è un'ottima notizia per questo popolare agrume da cocktail.
Nord America: caldo e umidità causano una maggiore contrazione di lime messicano
Le alte temperature e l'umidità stanno influenzando il raccolto di lime messicano. Anche se in questo momento il raccolto sembra essere più abbondante rispetto all'anno scorso, il clima sta avendo un impatto sul packout.
Questo perché i lime maturano più rapidamente, hanno una durata di conservazione più breve e non arrivano a dimensioni maggiori. Altri problemi sono rappresentati dalle bucce più sottili e dal colore più chiaro, oltre al fatto che gli agrumeti non possono essere mantenuti puliti, perché l'erba contribuisce a mitigare lo stress degli alberi.
Per gestire il problema uno spedizioniere sta cercando di trattenere la frutta un po' più a lungo nella fase di raffreddamento in Messico per evitare successivi reimballaggi. "Tuttavia, con la domanda che c'è, è difficile tenere i lime per qualche giorno", riferisce lo spedizioniere, aggiungendo che di recente il prezzo è salito di circa 10 dollari.
In definitiva, il volume disponibile per la prima categoria sarà inferiore. "Si stima una contrazione del 35-55% quando i lime vengono confezionati, il che provoca un aumento del prezzo del 35-55%", afferma lo spedizioniere. I questi frutti saranno più costosi, i calibri 110/150/175 saranno limitati.
Messico: prevista fornitura tutto l'anno
Il raccolto di lime per i mesi da luglio a settembre è pronto per essere inviato ai principali mercati degli Stati Uniti e dell'Europa, secondo un produttore esportatore del Messico.
Un grande produttore di Jalisco, in Messico, con 1.200 ettari, 800 di key lime (Citrus × aurantiifolia o C. aurantifolia) e 400 di limetta di Tahiti (Citrus X latifolia), prevede che la stagione di raccolta duri tutto l'anno, con l'alta stagione di produzione che inizia da settembre e dura fino a gennaio. Il mercato principale dell'azienda è quello locale e quello degli Stati Uniti. Inoltre, invia un'altra parte della sua produzione allo Stato di Colima. I prezzi negli Stati Uniti sono di circa 18-20 dollari per cassetta da 40 libbre.
Argentina: stagione difficile
Il settore agrumicolo argentino sta sperimentando una stagione difficile, con pochissimi lime esportati. Un coltivatore ed esportatore ha dichiarato di aver esportato solo due pallet per container per una richiesta specifica di un cliente. Il resto dei lime viene venduto sul mercato locale. "A causa principalmente dei lunghi tempi di transito e della mancanza di volume, non abbiamo esportato il prodotto".
Brasile: possibile rischio per le esportazioni nell'Ue
Secondo un produttore brasiliano di lime, lo Xanthomonas citri, il batterio responsabile del cancro degli agrumi, sta rappresentando una minaccia significativa per il settore delle esportazioni di limetta di Tahiti. Negli ultimi quattro anni, il rapido aumento dei rilevamenti di frutti infetti nell'Unione europea, che è soggetta a severe misure di quarantena per il commercio internazionale, sta mettendo a rischio la spedizione dei frutti. Infatti, il governo di San Paolo ha confermato: "con l'obiettivo di assicurare e garantire l'esportazione di limetta di Tahiti verso l'Unione europea, tra il 22 giugno e il 6 luglio gli agronomi del Coordinamento di Difesa Agricola (CDA) del Ministero dell'agricoltura e della fornitura (SAA) hanno monitorato i controllori fiscali del blocco europeo. Durante la missione che ha ispezionato le unità di produzione e consolidamento (centri di imballaggio), il team ha visitato le tre principali regioni esportatrici dello Stato di San Paolo in un'ispezione che ha visto anche la partecipazione di un team del ministero dell'agricoltura e dell'allevamento (MAPA)". Nei prossimi mesi sarà pubblicato il rapporto con la valutazione dei revisori.
Fino a maggio di quest'anno lo Stato di San Paolo ha esportato 44.000 tonnellate di lime, una cifra che corrisponde a quasi 39 milioni di dollari.