Pomodori e peperoni dalle forme inconsuete, cicorie dal gusto intenso, zucchine locali poco conosciute: prodotti orticoli della tradizione contadina, preziosi ingredienti della cucina regionale italiana, ma spesso proprio regionalmente confinati, a causa di limiti intrinseci alle singole varietà.
Campo sperimentale Blumen per le lattughe - Clicca qui per l'album fotografico completo
La gastronomia nazionale è da sempre connotata da una grande ricchezza di "sapori", grazie agli ecotipi locali, stagionali, di nicchia, ingredienti poco noti ma apprezzati come vere delizie, il cui principale limite è però costituito dalla debolezza in taluni dei loro tratti genetici o agronomici.
Cosa accadrebbe se, invece, queste specialità, un tempo tramandate di generazione in generazione e poi abbandonate perché poco redditizie, avessero a disposizione caratteristiche di omogeneità, produttività, resistenza, adattabilità, tali da renderle coltivabili su aree più vaste e con esiti commerciali più soddisfacenti?
E' proprio questo uno dei progetti più promettenti della ricerca e del miglioramento varietale del Gruppo Blumen. Denominato "Sapore Italiano", tale progetto si prefigge un duplice obiettivo: da una parte preservare le varietà di nicchia, riscoprendone i gusti tradizionali, dall'altra migliorarne le caratteristiche agronomiche, trovando il giusto equilibrio tra la valenza tradizionale e una massa critica congrua per un'effettiva commercializzazione su larga scala.
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Blumen Group - oggi un gruppo che opera sul mercato con due divisioni: Blumen Home & Garden nel settore hobbistico, Blumen Vegetable Seeds nel settore delle sementi professionali - vanta oltre 100 anni di storia, con una notevole specializzazione nella selezione delle sementi orticole. Forte di questa esperienza, Blumen lavora per mettere a valore la biodiversità italiana, che ha pochi eguali al mondo.
In foto, da sinistra a destra: Mariano Giannone, Alberto Dezza, Stefano Motton, Rachele Tardani e Francesca Starace
Recandoci in visita presso il centro di ricerca del Gruppo a San Felice Circeo, operante qui dal 2014, abbiamo potuto apprendere, grazie al Managing Director Alberto Dezza e al Direttore commerciale e marketing di BVS Stefano Motton, a che punto si è giunti in questo ambizioso programma. Su circa 3 ettari di campi sperimentali tra serre, pieno campo e nuovi blocchi in via di preparazione, i ricercatori Mariano Giannone, Rachele Tardani e Francesca Starace osservano da anni il comportamento delle principali specie orticole analizzate: da quelle a foglia come lattughe, cicorie e basilico, a quelle a frutto (tutte le solanacee), fino agli asparagi.
Strutture Blumen a San Felice Circeo - Clicca qui per l'album fotografico completo
Il terreno sabbioso, caldo e sciolto, tipico della zona, consente cicli produttivi veloci, senza ristagni idrici, in condizioni colturali simili al fuori suolo. Le superfici disponibili consentono di valutare fino a 100 selezioni varietali contemporaneamente.
In visita a un campo sperimentale Blumen sugli asparagi
I campi sperimentali sono affiancati da un laboratorio dove, grazie all'ausilio di macchinari di ultima generazione (con metodi di analisi ELISA e PCR) è possibile studiare le possibili fitopatie, sia su seme sia su pianta, al fine di generare selezioni sane e resistenti alle virosi.
Tecnologie per le analisi ELISA (acronimo di enzyme-linked immunosorbent assay) e PCR (polymerase chain reaction). Sotto, un momento dell'impiego delle strumentazioni da parte delle ricercatrici Rachele Tardani e Francesca Starace
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L'amministratore delegato Alberto Dezza ha mostrato una serie di slide che illustrano i vari progressi effettuati nel recupero e valorizzazione di ecotipi locali come zucca trombetta, zucchino lungo bianco, pomodoro a pera d'Abruzzo e Belmonte calabrese, cicorie puntarelle, peperoni cornetti, friarelli, papaccella, radicchi.
Una slide che illustra le migliorie apportate dalla ricerca sul friarello napoletano. Rispetto all'ecotipo (foto a sinistra di ogni coppia), la nuova selezione risulta più uniforme, con buccia liscia e sottile, più produttiva e resistente alle principali fitopatie.- Per altre schede di confronto, vedi il reportage fotografico
"L'obiettivo è recuperare e valorizzare questi ortaggi tipici, preservandone tutto il sapore caratteristico - spiega Dezza - ma migliorandone le performance in campo, le qualità nutrizionali, la produttività, l'uniformità, le resistenze alle malattie, in modo che in futuro possano essere coltivati anche in altri territori".
Il ricercatore Mariano Giannone
Alcune nuove selezioni, nelle quali sono chiaramente visibili le migliorie estetiche, morfologiche e agronomiche apportate rispetto all'ecotipo di partenza, possiedono già un nome commerciale, altre invece sono individuate ancora da una sigla. Ma il lavoro procede sistematico e con interessanti prospettive.
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Il ricercatore Mariano Giannone conclude: "Abbiamo un metodo brevettato che ci consente di ottenere ibridi in modo completamente naturale, facendo cioè solo quello che la natura ci permette, mantenendo il gusto originale dei prodotti di partenza, ma traendo tutti i vantaggi tipici delle piante ibride: vigoria, bassissima variabilità, adattabilità, maggiore resistenza agli stress. Questa è la ricetta per portare in tutto il mondo il gusto italiano".
Per maggiori informazioni:
Blumen Vegetable Seeds
divisione di Blumen Group S.p.A.
Via Strinati, 7/9 - Loc. Le Mose
29122 Piacenza - Italy
+39 0523 573205
www.blumenvegetableseeds.it