Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

La sostenibilità in agrumicoltura è possibile, a patto di impiegare soluzioni all'avanguardia

"Agrumicoltura sostenibile: approfondimenti tecnici e soluzioni innovative", questo il titolo dalla giornata che si è svolta a Giarre (CT), in Sicilia. Un evento voluto da Irritec e Fmc Agro Italia, due aziende tra i leader mondiali, la prima in quello dell'irrigazione di precisione e la seconda nel settore della difesa delle piante. Entrambe hanno voluto sottolineare nuovamente il loro impegno verso la sostenibilità.

Il tavolo dei relatori

Da sempre, quale parte integrante del core business delle due aziende promotrici c'è il rispetto dell'ambiente, attraverso l'utilizzo di pratiche sostenibili, che guida l'innovazione del settore, per un'agricoltura sana e sostenibile per le generazioni future.

In Italia, le zone di coltivazione degli agrumi sono ubicate per lo più nelle regioni meridionali, caratterizzate da un clima mediterraneo, dove arance, clementine, mandarini e limoni sono le varietà più coltivate. Il potenziale produttivo ammonta a circa 84mila ettari. La Sicilia è la prima regione, con circa due terzi della produzione nazionale. La Calabria è la seconda regione italiana per area di produzione (21% del totale nazionale), seguita da Puglia e Basilicata.

Agrumicoltura sostenibile significa adottare soluzioni 4.0, utilizzare nuove tecnologie per favorire la riduzione dello spreco di risorse. Grazie a un maggiore controllo sulle coltivazioni e a un'analisi dati che diventa predittiva, è quindi possibile programmare interventi mirati e anticipati, evitando sprechi. Inoltre, calcolando esattamente il fabbisogno idrico della coltura e individuando in anticipo l'insorgenza di malattie della pianta o la presenza di parassiti, è possibile ottimizzare ulteriormente le risorse necessarie durante il ciclo produttivo, con un simultaneo impatto positivo sulla produzione.

Il folto pubblico presente

Giulia Giuffré (consigliere d'amministrazione Irritec e ambasciatrice sostenibilità) ha posto l'accento sul "valore di ogni singola goccia per ridurre l'impatto ambientale causato dall'irrigazione". In questo senso, Irritec è all'avanguardia con i propri prodotti e impianti completi per l'irrigazione sostenibile in pieno campo e in serra.

L'innovazione Irritec punta su "automazione e digitalizzazione, al fine di sfruttare correttamente tutte le potenzialità offerte dalle tecnologie IoT, big data e Intelligenza Artificiale. L'Agricoltura 4.0 è ora più che mai necessaria per affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico e dall'inevitabile aumento della popolazione globale nei prossimi 30 anni". Irritec, peraltro, è impegnata nel supporto diretto agli agricoltori, attraverso il Progetto Green Fields, fornendo loro soluzioni per lo smaltimento delle manichette e dell'ala gocciolante.

Edoardo Finocchiaro e Vincenzo Costa di Fmc hanno presentato sistemi innovativi per la difesa dell'agrumeto sia dalla mosca mediterranea, sia dalle infestanti difficili. Hanno dimostrato come sia possibile avere un maggior controllo sui costi di produzione, riducendo le risorse economiche necessarie, a patto di utilizzare gli strumenti più idonei. Per l'occasione, è stato inoltre presentato il nuovo programma di sostenibilità Fmc "Greater than Green".

A seguire, Alessandra Gentile, ordinario di Arboricoltura generale e Coltivazioni arboree presso il dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente ha parlato di innovazione a disposizione della filiera agrumicola: "Oggi abbiamo tantissimi ibridi utili a migliorare la qualità delle produzioni a basso impatto ambientale. Il miglioramento genetico non punta solo a sviluppare le caratteristiche qualitative del prodotto finale, ma mira anche a rafforzare la resistenza alle avversità abiotiche e biotiche.

Un momento durante i lavori

Antonio Biondi, associato in Entomologia Generale e Applicata alla facoltà di Scienze e Tecnologie Agrarie presso l'Università degli Studi di Catania ha detto, tra l'altro, che gli insetti esotici arrivati in Sicilia trovano un ambiente a loro favorevole: "Oggi non possiamo più parlare di controllo degli insetti, senza prima aver fatto un monitoraggio delle popolazioni presenti in un agrumeto. È importante, al fine di ottenere frutti salubri, che gli insetticidi siano di origine biologica e selettivi nei confronti degli insetti utili".

Simona Consoli, ordinario di Idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali del Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente dell'Università di Catania, ha chiarito come la gestione in agrumeto debba essere attuata "con tecniche che favoriscano la riduzione dei consumi idrici, la diffusione di combinazioni portinnesto/cultivar adatte all'applicazione di strategie di irrigazione deficitaria, la riduzione degli sprechi energetici nella pratica irrigua, il recupero di sottoprodotti valorizzabili della filiera produttiva, il riuso di acque reflue per l'irrigazione".

Rodolfo Occhipinti, responsabile di SATA, è intervenuto testimoniando le esperienze in campo di Agricoltura 4.0 presso aziende agrumicole siciliane.

Per maggiori informazioni: 
www.irritec.it