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Ricerca di acqua nel sottosuolo: è ancora il periodo migliore per farlo

Sebbene siamo a metà dell'autunno, l'emergenza siccità continua a interessare diversi territori italiani, in particolare le regioni settentrionali. Una crisi che molti sembrano aver arginato grazie ai pozzi artesiani, per i quali quest'anno si è registrato un forte interesse, con molte nuove perforazioni.

Ma qual è il periodo migliore per ricercare l'acqua e procedere a perforare il terreno? Lo abbiamo chiesto al pilota della HydroHunter Vincenzo Orso, una società che si occupa di ricerche idriche nel sottosuolo grazie a innovativi sistemi aeromobili a pilotaggio remoto ad ala fissa e multi-rotore.

Vincenzo Orso durante la fase di preparazione dell'attrezzatura per la scansione aerea del sottosuolo.

"Il boom delle richieste si registra sicuramente, come accaduto specie quest'anno, a cavallo tra la primavera e l'estate, proprio quando le aziende agricole si ritrovano in difficoltà nell'irrigare le coltivazioni stressate dal caldo. La ricerca tecnologica con droni e le successive operazioni di perforazione si possono svolgere in qualsiasi momento, ma quello autunnale è sicuramente il migliore, in quanto le falde acquifere si trovano a livelli più bassi, tali da agevolare tutte le operazioni".

"Se troviamo una falda acquifera con una capienza limitata di acqua in autunno significa che questa non potrà far altro che riempirsi nel corso dei mesi più freddi e piovosi dell'anno, consentendo così all'agricoltore di disporre di buone quantità idriche nei momenti di maggiore bisogno. Nei periodi più asciutti, le nostre attrezzature non trovano la risorsa idrica, ma uno strato di terreno permeabile, solitamente di ghiaia o sabbia, che ci permette di capire se l'areale scansionato e analizzato potrebbe ospitare acqua. La nostra percentuale di successo, in base poi alla zona, al terreno sorvolato e all'analisi geofisica preventiva, varia dall'80 al 95%. La domanda, in questo periodo, rimane alta e non riguarda solo l'Italia, ma addirittura altri continenti, come Africa e Sud America".

Le aziende che hanno la possibilità di disporre di un pozzo nel proprio terreno devono però fare i conti con i rincari energetici, che rendono molto costoso il pescaggio dell'acqua dal sottosuolo. A tale riguardo, però, Orso ci spiega: "E' vero, il pozzo richiede un gran consumo di elettricità, ma fortunatamente esistono sul mercato diverse soluzioni sostenibili. Con un impianto di panelli fotovoltaici da 1kw/h o una pala eolica di ridotte dimensioni si riesce tranquillamente a coprire il fabbisogno energetico utile a tenere in funzione le pompe".

Per maggiori informazioni:
Hydro Hunter Italia
Grosseto - Italy
+39 3510012837
info@hydrohunter.com
hydrohunter.com