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In Campania inizia la raccolta del pomodoro da industria, con molte preoccupazioni

Nelle zone di produzione precoci della Campania, in questi giorni stanno cominciando le operazioni di raccolta, ma lo stato d'animo tra gli agricoltori non è dei migliori. Proprio in questi giorni sono entrati in raccolta i primi appezzamenti di pomodorino e pomodoro tondo a Casal di Principe, in provincia di Caserta, mentre dalla prossima settimana inizierà la raccolta anche nell'alto casertano, nelle zone di Villa Literno, Frignano, Villa di Briano, Cancello e Arnone.

"Quest'anno, l'inizio della raccolta è in anticipo rispetto alla stagione precedente. Di solito, infatti, cominciavamo la campagna dei precoci intorno al 25/26 luglio; quest'anno invece l'inizio avverrà intorno al 18/19 luglio, per terminare prima del ferragosto (15 agosto)", spiega Leopoldo Fabozzi, un produttore di Villa Literno, il quale aggiunge: "Il caldo eccessivo non soltanto ha anticipato la maturazione del pomodoro, ma ha comportato una maggiore presenza di insetti nei campi, soprattutto ragnetto rosso e tripide. Inoltre, il prezzo fissato nella contrattazione non è coerente con tutti gli oneri che stiamo sostenendo, perché credo che a stento riusciremo a recuperare le spese di produzione. Spero vivamente che, durante la raccolta, gli industriali si accorgano dei sacrifici che stiamo sostenendo, e ci riconoscano qualche maggiorazione sul prezzo".

"Purtroppo le temperature elevate, oltre a comportare l'anticipo della maturazione e l'aumento dell'insorgenza degli insetti, influiscono anche sulla resa, che quest'anno sarà ridotta almeno del 30% rispetto allo scorso anno - prosegue Nellino Tamburrino, altro produttore di Villa Literno - Il motivo è da ricercarsi nello stress termico subito dalla produzione: si è passati da una primavera piovosa segnata anche da qualche grandinata, a temperature elevate di oltre 40 gradi. Ciò ha comportato una minore allegagione dei fiori; di conseguenza, la resa si riduce. Pertanto, iniziamo la campagna di quest'anno con non poche preoccupazioni, certi del fatto che recupereremo a stento le spese. I rincari sui costi di produzione pesano molto, e in questa fase anche i costi della manodopera sono aumentati: siamo intorno agli 80/100 euro al giorno, al netto".