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Arance, aglio e carote hanno registrato le differenze di prezzo maggiori tra origine e destinazione

Spagna: il prezzo dell'anguria a destinazione è stato più alto del 503 per cento in media rispetto a quello pagato ai coltivatori

L'Indice dei prezzi alimentari all'origine e alla destinazione, elaborato e condiviso dall'organizzazione agricola spagnola COAG, mostra la differenza di prezzo tra il prezzo all'origine pagato ai produttori e quello pagato dai consumatori finali per i principali prodotti agricoli nel mese di giugno.

Dopo una stagione sfortunata, il mese scorso i prezzi delle arance hanno registrato l'aumento maggiore. I consumatori finali, infatti, hanno pagato un chilogrammo di arance 1,48 euro, ovvero l'887% in più rispetto agli 0,15 euro/kg pagati ai produttori per questo prodotto nei campi.

Anche i prezzi dell'aglio sono aumentati notevolmente tra l'origine e la destinazione, passando da 0,70 euro/kg nei campi a 5,94 euro/kg per il consumatore finale, con un aumento del 749%.

I prezzi all'origine di carote e patate non hanno superato i 0,20 euro/kg, mentre quelli della lattuga si sono attestati a 0,18 euro/kg all'origine. I loro prezzi sono aumentati rispettivamente del 629%, 575% e 511%, il che significa che i consumatori hanno pagato più di 1 euro per ogni chilogrammo di questi prodotti.

Anche la frutta estiva ha registrato notevoli differenze di prezzo. A giugno il prezzo dell'anguria ha subito un aumento del 503% tra quello pagato all'origine e quello praticato alla destinazione, passando da 0,36 euro/kg a 2,17 euro/kg. I prezzi delle susine sono aumentati del 592%, dal momento che gli agricoltori hanno ricevuto 0,66 euro/kg in campo e i consumatori hanno pagato 4,37 euro/kg per questo prodotto.

Fonte: coag.chil.me

Data di pubblicazione: