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Il climate change innova le reti di protezione: la seconda generazione di Iridium alla prova del campo

Mercoledì 22 giugno scorso si è tenuta una giornata tecnica in campo organizzata da Agrintech di Eboli – azienda leader in reti per l'agricoltura professionale - per presentare la rete antigrandine Iridium Dual-B (gialla-nera) sul terreno dell'Azienda Agricola Agrituristica Pianna di Pantaleo Anna Teresa a Cisterna di Latina. 

"In questi seimila metri quadri, l'anno scorso abbiamo raccolto 205 quintali di kiwi G3 e quest'anno proviamo a fare anche meglio. E non abbiamo mai raccolto sotto 19 gradi di sostanza secca anche grazie alla buona quantità e qualità di luce disponibile per le piante", spiegano dall'Azienda Pianna. 

Il valore del contenuto in sostanza secca alla raccolta è uno degli indici di qualità richiesto a livello mondiale per i kiwi. Si tratta di un parametro che comprende sostanze solubili (zuccheri ed acidi) ed insolubili (carboidrati strutturali). I tecnici suggeriscono che l'indice minimo di qualità consista in un contenuto in sostanza secca ≥16%, l'obiettivo è 18. Una maggiore disponibilità di lunghezze d'onda più efficienti per il processo fotosintetico assicurano le qualità organolettiche e la conservabilità del frutto. 

Dunque Anna Teresa Pantaleo e Pio Castellucci (nella foto a destra), coltivatori tra Cisterna di Latina e Cori, hanno di che andare fieri dei loro kiwi gialli G3. "Raggiungiamo i parametri richiesti entro settembre", assicura la signora Pantaleo davanti a una platea di addetti ai lavori: coltivatori soci come loro della cooperativa Apofruit, tecnici del settore, esperti in concimazione e istallatori di reti. E' lei stessa a monitorare la maturazione, il grado Brix, il calibro ecc. a partire dal mese di luglio. 

Il fitto scambio di esperienze, opinioni e suggerimenti avviene proprio sotto i kiwi, all'ombra di una rete antigrandine fotoselettiva Iridium Dual B, la star della giornata, per dimostrare l'efficacia di questi strumenti tecnici per difendere e migliorare le qualità delle produzioni. 

Al centro del dibattito l'evoluzione delle reti della famiglia Iridium: Iridium Dual B e Iridium Dual S, i risultati raggiunti – Pianna utilizza le Dual B da tre anni e le reti gialle di prima generazione da sette - e le nuove tipologie di installazione per contrastare i cambiamenti climatici. 

Pantaleo e Castellucci hanno raccontato con passione e orgoglio la genesi di questo impianto e gli sforzi per contrastare gli effetti del climate change. Il cambiamento climatico, l'alternanza di bolle di calore e eventi estremi come grandinate e bombe d'acqua, sta riscrivendo l'agenda dell'agroindustria e le reti anti-grandine sono sempre più spesso un connotato del paesaggio agrario.

"Le reti anti-grandine si sono dovute evolvere divenendo fotoselettive ossia essere capaci di agire sullo sviluppo delle piante modificando la qualità di luce disponibile" conferma a FreshPlaza Bruno Gagliardo, Ceo di Agrintech, artefice di un percorso decennale di ricerca e sperimentazione che hanno visto come interlocutori Università, Centri di Ricerca e cooperative del settore. 

Gerardo Vaccaro, agronomo, è l'esperto in Ricerca e Sviluppo di Agrintech: "Questa nuova rete – ci spiega - la Iridium Dual B, è un'evoluzione delle reti antigrandine fotoselettive di prima generazione. Abbiamo già diverse installazioni con questa rete in altri areali e su diverse specie frutticole. Iridium è adatta a proteggere tutte le piante da frutto ed è indicata in tutte le situazioni in cui si richiede un'efficace protezione antigrandine e, al tempo stesso, una garanzia di alte prestazioni fisiologiche della pianta. In questo caso serve ad intercettare più luce e assicurare un fattore di ombreggio del 18-20%".

In sintesi, i vantaggi di Iridium spaziano dalla difesa attiva delle colture dalle avversità atmosferiche alla difesa meccanica contro alcuni insetti dannosi (come cimice asiatica e carpocapsa), dal migliore sviluppo delle piante e migliori pezzature, colorazione e durezza della frutta, all'elevata protezione da scottature grazie alla combinazione di differenti coefficienti d'ombreggiamento e all'elevato numero di fili a mq. 

"La luce è importante per il kiwi ma quando è troppo caldo le piante chiudono gli stomi e le foglie possono subire fenomeni di foto ossidazione" avverte Samuele Crescenzi, ricercatore dell'Università Politecnica delle Marche, partner di Agrintech nel Progetto REMARE - REti Multifunzionali per l'Agricoltura di pREcisione - sotto la direzione scientifica del professor Davide Neri, Direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali. 

"L'aumento del numero di giornate calde coincide con una diminuzione della capacità di fotosintesi delle piante – prosegue il ricercatore - la pianta, protetta adeguatamente, resta attiva per più ore nell'arco di una giornata e la fotosintesi incide sia sull'incremento di sostanza secca e sul benessere generale delle piante sia sulla differenziazione delle gemme". 

L'azienda Pianna è soddisfatta anche dell'installazione. L'uomo-Agrintech nella zona è Alfredo D'Incecco che ha spiegato, a un pubblico particolarmente attento e sensibile, le migliorie apportate sui materiali, nelle tipologie applicative e gli ulteriori accorgimenti utili ad incrementare le prestazioni e la durata nel tempo delle reti Iridium. 

C'era una volta la rete antigrandine, ora ci sono le reti Iridium di seconda generazione, un partner necessario per un'agricoltura d'eccellenza e capace di fronteggiare la sfida dei cambiamenti climatici. 

Per maggiori informazioni:
Agrintech
+39 0828 332978
info@agrintech.it 
www.agrintech.it