La categoria degli asparagi è stata acquistata negli ultimi 12 mesi terminanti a marzo 2022 da oltre 10 milioni di famiglie italiane, pari al 38,6% dell'universo di riferimento (26 milioni di famiglie). Si tratta di una categoria con notevoli potenzialità, soprattutto proprio in termini di penetrazione, ma che è stata caratterizzata negli ultimi 2 anni da una contrazione del parco trattanti che ne ha limitato lo sviluppo. Erano infatti oltre 10,6 milioni le famiglie acquirenti sia due anni fa sia l'anno scorso (41% delle famiglie italiane) con un calo quindi di circa 600.000 famiglie acquirenti solo nell'ultimo anno, che equivalgono a 2,5 punti circa di penetrazione.
Parallelamente non si è verificato un aumento di frequenza di acquisto, che resta anzi stabile su 3,4 atti medi per famiglia nell'arco dell'anno (e connota quindi la categoria come un acquisto non regolare) e la stessa cosa dicasi per le quantità medie acquistate per atto da parte delle famiglie, stabili negli ultimi 3 anni su 770 grammi/atto. Si è però verificato un aumento prezzi al consumo di quasi il 9% nell'ultimo anno, che faceva a sua volta seguito ad un +11% registratosi nel 2021 rispetto all'anno precedente. Se l'anno scorso, in una fase di consumi fortemente amplificati, i consumatori avevano assorbito gli aumenti senza far calare la penetrazione della categoria, nell'ultimo anno 600.000 famiglie si sono allontanate dall'acquisto presumibilmente proprio per via di questo ulteriore rincaro.
Per la categoria, è centrale realizzare penetrazione nei mesi di stagionalità, poiché è davvero marginale l'acquisto in bassa stagione. La penetrazione media mensile della categoria negli ultimi 12 mesi è infatti pari al 7% e supera il 10% solo ad aprile (22,3%), maggio (24,1%) e giugno (12,6%, quindi già con un sensibile calo). La penetrazione media negli altri mesi è solo del 2,7%
Il bio rimane un driver molto limitato per lo sviluppo della categoria, essendo solo 320.000 le famiglie acquirenti asparagi bio negli ultimi 12 mesi terminanti a marzo 2022 e pur con una crescita di parco trattanti del +31% rispetto a 2 anni fa.
L'estensione della gamma di varietà può aiutare sul punto vendita a recuperare penetrazione: sono infatti in calo di parco gli asparagi più classici che determinano quindi i trend negativi della categoria, mentre emergono varietà nuove per il consumatore, come il bianco che è molto piccolo ma in forte crescita, con 363.000 famiglie acquirenti nell'ultimo anno.
In termini di ruolo dei canali per la categoria, il 19,8% delle famiglie italiane acquista asparagi nei supermercati, il 4,7% negli ipermercati, l'11,5% nei discount, il 5,4% al mercato e il 4,6% presso fruttivendoli. Il trend negativo di penetrazione nell'ultimo anno è riflesso in tutti i canali senza eccezioni: -10% di famiglie acquirenti nell'ipermercato, -12% nei supermercati, -5% nei discount, -8% nei liberi servizi piccoli e cali più marcati per i fruttivendoli. Solo il discount riesce almeno a crescere rispetto a 2 anni fa con un +8% di famiglie acquirenti la categoria, anche se il trend è determinato più dal forte sviluppo del canale in generale che non dalle dinamiche di categoria.
Il profilo della categoria è decisamente più Nord ed è in linea con la popolazione al Centro, mentre è decisamente sotto media al Sud (indice pari a 69, solo in lieve aumento negli ultimi due anni). La categoria è più acquistata da fasce alte (soprattutto) e medio-alte di condizione socio-economica e da famiglie con responsabili acquisti 55+. Il ritorno alla crescita della categoria passa quindi attraverso maggiore visibilità e comunicazione (per esempio riguardante la varietà di ricette in cui è possibile utilizzare il prodotto), anche e soprattutto attraverso il maggiore coinvolgimento di target più centrali e giovani di età.
Autore: Marco Pellizzoni – Direttore Commerciale GfK Consumer Panel Italia
Per maggiori informazioni:
Daniela Mastropasqua
Business Development Manager | Consumer Panel & Services
GfK | Italia
+39 335 185 3430
daniela.mastropasqua@gfk.com