In questa campagna si prevede che il Perù esporterà 222.714 tonnellate di mirtilli. Una grande percentuale dei frutti corrisponderà alle varietà più antiche seminate in Perù. Le cose, tuttavia, potrebbero cambiare in futuro, dato che il Paese ha iniziato la sostituzione varietale nella campagna attuale, ha dichiarato Ricardo Polis, direttore regionale di Fall Creek Farm & Nursery.
"La rivoluzione nel consumo di mirtilli è già iniziata, come è già successo con l'uva. A breve termine i consumatori avranno frutta di qualità migliore, più dolce, di dimensioni migliori e più croccante. Le nuove varietà consentiranno ai produttori di ottenere una maggiore produttività per ettaro e di ridurre i costi di raccolta", ha aggiunto. Infatti, le nuove varietà hanno rese medie superiori a 28 tonnellate per ettaro, mentre quelle utilizzate attualmente non arrivano a 20 ton.
Secondo Polis, il Perù è in testa alla sostituzione delle varietà nel mercato dei mirtilli e si prevede che nel 2025 esporterà più di 300mila tonnellate, di cui quasi 120mila da nuove varietà. "Si tratta di un volume molto importante che attirerà l'attenzione dei migliori supermercati del mondo. Anche Marocco, Messico e Cile hanno iniziato a sostituire le loro varietà".
Per quanto riguarda le nuove aree di produzione, Polis ha sottolineato che le regioni di Ancash (Callejón de Huaylas) e Cajamarca hanno le condizioni termiche giuste per produrre mirtilli dal sapore eccezionale.
Fonte: gestion.pe / agraria.pe