Il mercato del kiwi, nonostante quantità non elevate, vive una fase transitoria. La rete di imprese La Grande Bellezza Italiana (LGBI) sta scommettendo molto su questo prodotto, facendo leva su alcuni aspetti basilari. "In un mercato dove il prodotto greco è sempre più presente - esordisce Leonardo Odorizzi, uno dei costitutori della rete - abbiamo deciso di alzare il livello".
"Prima di tutto - prosegue - il nostro marchio identificativo comunica immediatamente al consumatore che siamo italiani e abbiamo prodotto italiano. In seconda battuta, ci poniamo in un livello premium che è quello, scusate il gioco di parole, che premia. Il packaging costa, ma abbiamo deciso di non risparmiare e di sceglierlo il più accattivante possibile. E il contenuto deve essere all'altezza delle aspettative".
LGBI sarà presente alla fiera Fruit Logistica di Berlino (presso lo stand C-04 hall 2.2) e mostrerà ai visitatori tutta la propria offerta, compresi i vassoi di kiwi da 650 grammi. "Abbiamo kiwi verde disponibile ancora per due mesi, periodo durante il quale possiamo offrire la massima qualità organolettica".
"Grazie alla dimensione medio-piccola degli stabilimenti dei nostri soci dove lavoriamo i kiwi - aggiunge Odorizzi - riusciamo ancora ad avere un controllo determinato dal fattore umano. Su ogni singolo kiwi, noi della Grande Bellezza ci mettiamo la faccia, per cui non possiamo permetterci di sbagliare. Questo l'hanno capito diverse catene della Gdo, che hanno scelto i nostri prodotti per le loro linee premium caratterizzate dall'italianità".
Pur essendo di dimensioni medie elevate, i kiwi de LGBI non sono ossessionati dal calibro. L'importante è che siano buoni da mangiare, perché il consumatore si ricorderà del sapore, mentre non gli importa nulla se un singolo frutto pesa 10 grammi in più o in meno", conclude.
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